Dalla scuola d’infanzia alle medie, all’Istituto comprensivo “Piazza Unità d’Italia” si stanno sperimentando metodi innovativi per insegnare ai più piccoli le materie scientifiche
All’istituto comprensivo “Piazza Unità d’Italia” a Cernusco sul Naviglio bambini e i ragazzi che oggi frequentano dove la matematica e la geometria si imparano fin dalla scuola dell’infanzia con i robot. Nulla di fantascientifico. Non pensate che gli automi sostituiscano gli insegnanti, semmai diventano il loro braccio destro. Un approccio alla robotica intelligente e funzionale all’insegnamento. Si parte dai più piccoli. Con loro si costruisce il percorso per una macchinina per poi fare il gioca-robot: un bambino dà i comandi e l’altro risponde. Un secondo passo è quello di realizzare degli schemi di un meccanismo colorando dei quadratini: “Vai avanti di uno, colora, gira a destra, vai avanti di uno, colora, vai sotto…”. E poi si può svelare un codice segreto fatto di simboli. I principi della robotica alla scuola dell’infanzia si possono imparare anche attraverso delle fiabe. Un percorso da costruire attraverso ciò che si è imparato prima.
Una sperimentazione destinata a diventare sempre più contagiosa in Italia. L’obiettivo è sempre uno: rinnovare il modo di fare scuola, di stare in classe, modernizzare le lezioni, far camminare l’istruzione al passo con la società del terzo millennio. La filosofia di fondo è quella di Seymour Papert: “E’ il bambino che programma il computer e non il computer che programma il bambino”. A partire da questa proposta la scuola si pone come fondamenta di una inversione epistemologica dove la didattica si fonda sul concetto di “usare per imparare”. Ed è in questo modo che a Cernusco hanno deciso di impostare il percorso educativo dei ragazzi suscitando grande entusiasmo tra i genitori ma anche tra i docenti stessi che dallo scetticismo iniziale ora hanno imparato ad apprezzare la robotica.
Dai bambini di 3-6 anni a quelli delle elementari dove le classi entrano in contatto con Bee-Bot e Blue-Bot, due robottini a forma di ape o coccinella che possono essere programmati per compiere una serie di movimenti utili all’apprendimento. Alle medie i ragazzi sono, invece, messi a contatto con robot più complessi che possono essere programmati anche via computer, attraverso software come Scratch e Arduino. A Cernusco sul Naviglio così i bambini imparano davvero la matematica senza dover ripetere le tabelline a memoria o scrivere decine di volte i numeri sul quaderno.
Una didattica innovativa capace di andare oltre le lezioni frontali. Come diceva ancora Seymour Papert: “ La costruzione che ha luogo nella testa spesso si verifica in maniera particolarmente felice quando è supportata dalla costruzione di qualcosa di molto più concreto: un castello di sabbia, una casa di Lego, un programma per un computer, una teoria dell’universo…”. Se un giorno da Cernusco nascerà uno scienziato, un ricercatore, un Nobel, probabilmente sarà anche grazie ad una scuola così innovativa e capace di guardare oltre la siepe.