Saranno complessivamente oltre 25mila le attività per promuovere le competenze digitali che toccheranno 70 Paesi. In Italia più di 3mila iniziative che vedranno protagoniste le scuole italiane
Molti degli oggetti che ci circondano contengono microprocessori che aspettano solo di essere programmati. Saper programmare offre l’opportunità di realizzare le proprie idee scrivendo nuove linee di codice per le decine di miliardi di oggetti smart che abbiamo attorno. Ma la programmazione ha anche un valore formativo intrinseco, perché l’esercizio di descrivere un procedimento costruttivo in modo talmente rigoroso da poterne affidare l’esecuzione ad un esecutore automatico induce una comprensione profonda del procedimento stesso e degli aspetti computazionali del problema che esso risolve. Oggi esistono strumenti e metodi che permettono un approccio intuitivo, ludico e didattico alla programmazione a partire dall’età prescolare. Il termine coding è entrato nell’uso comune proprio per indicare l’applicazione spontanea di questi strumenti. Ha dichiarato Alessandro Bogliolo coordinatore Europe Code Week.
EU Code Week
Europe Code Week è una campagna di sensibilizzazione e alfabetizzazione lanciata nel 2013 per favorire la diffusione del pensiero computazionale attraverso il coding.
La scorsa edizione ha visto la partecipazione di più di due milioni e settecentomila persone in oltre 50 paesi del mondo, con un contributo delle scuole italiane prossimo al 50% del totale.
A gennaio 2018 il pensiero computazionale è stato riconosciuto come competenza trasversale di base nelle Indicazioni nazionali per il primo ciclo e il Digital Education Action Plan della Commissione Europea ha posto come obiettivo al 2020 l’introduzione del coding in ogni scuola europea, individuando proprio in Europe Code Week l’azione chiave per raggiungere questo obiettivo.
Quest’anno la manifestazione dedicata alla programmazione informatica in aula si svolge dal 4 al 20 ottobre con numerose iniziative che hanno tutte l’obiettivo di stimolare le nuove generazioni verso il codice e l’alfabetizzazione digitale.
La programmazione in aula?
L’alfabetizzazione di base nell’era digitale deve includere la comprensione della programmazione e lo sviluppo di competenze cruciali legate al pensiero computazionale, come la risoluzione dei problemi, la collaborazione e le capacità analitiche.
Imparare a programmare può consentire agli studenti di essere all’avanguardia in una società competente dal punto di vista digitale, sviluppare una migliore comprensione del mondo che li circonda e avere maggiori possibilità di successo nella loro vita personale e professionale.
La settimana della programmazione offre a tutti gli studenti la possibilità di fare i primi passi come creatori digitali, fornendo a scuole e insegnanti opportunità di sviluppo professionale gratuite, materiale didattico, sfide internazionali e opportunità di scambio.
Gli studenti di oggi sono mediamente già utenti esperti, quello che occorre loro non è imparare a usare un dispositivo hi-tech, ma che cosa c’è dietro. Come si compone l’immagine visualizzata sullo schermo dello smartphone, qual è il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nei prodotti che usano quotidianamente, eccetera. La EU Code Week serve proprio a questo: per imparare a creare semplici app, a comandare un robot o ad analizzare dati con strumenti facili da usare.
“Imparare a programmare ci aiuta a dare un senso al mondo che cambia rapidamente intorno a noi, ad ampliare la nostra comprensione di come funziona la tecnologia e a sviluppare abilità e capacità al fine di esplorare nuove idee e innovare”. Si legge sul sito.