Sette milioni di dollari secondo il Financial Times, ma è solo un’indiscrezione. Certo è che adesso la tecnologia della startup italiana e la base clienti del colosso tedesco posssono aggredire un mercato enorme: l’insuretech
A quasi un anno dal round da 16 milioni di euro e lo sbarco a Londra, la (ex) startup italiana che promette di far risparmiare il 50% rispetto agli intermediari finanziari tradizionali chiude un altro importante round di investimento. A puntare su MoneyFarm il gruppo assicurativo tedesco Allianz Se, che entra nel capitale della società con una quota minoritaria e avrà un posto in Consiglio d’Amministrazione. Al momento non si conoscono né l’ammontare dell’investimento né le quote, anche se secondo indiscrezioni del Financial Times la partecipazione è stimata in circa 7 milioni di dollari.
Cosa potrebbe fare MoneyFarm con i soldi, le skills e la rete di Allianz
Nata nel 2011, oggi la società guidata da Paolo Galvani e Giovanni Daprà ha triplicato i propri utenti e può contare in un team di 60 professionisti internazionali dislocati nelle tre sedi di Milano, Cagliari e Londra.
Lo scorso anno il Ceo di MoneyFarm è citato da The Globe and Mail tra i 10 innovatori del mondo della finanza. Secondo il quotidiano canadese, MoneyFarm aumenta la trasparenza nella gestione dei risparmi con consulenti indipendenti che non ottengono nessuna commissione e non hanno conflitti di interesse.
Con l’arrivo di Alliance nel proprio capitale (e probabilmente nel proprio board), MoneyFarm potrà contare su una base clienti “analogica” di uno dei primi gruppi assicurativi al mondo, e al contempo sviluppere nuovi prodotti che rispondano a 360° alle esigenze di gestione del wealth dei clienti, proiettandosi con le proprie tecnologie (prima su tutte, appunto, il robo-advisor) nel mercato insuretech globale.
I numeri dell’insuretech
Un mercato enorme, quello dell’insuretech, che oramai inizia ad essere cosa a se rispetto al fintech. Dalla gestione del risparmio e dai robo-advisor, adesso la nuova sfisa si chiama Digital Wealth Management (la gestione digitale di portafogli di investimento), rappresentare il trend in maggiore fermento e che, solo negli Usa, si stima possa raggiungere i 2 trilioni di dollari entro il 2020. E nel giro di soli cinque anni, entro il 2025, varrà più del doppio: 5 trilioni di dollari, secondo un report di Citi.
Non a caso il mercato insuretech oramai interessa ai maggiori venture capitalist internazionali. I dati raccolti dagli analisti di CB Insights, dicono che nel primo trimestre del 2016 si sono registrati investimenti per 650 milioni di dollari, raddoppiando il numero di investimenti rispetto all’anno precedente. E in cinque anni, dal 2011 a oggi, il comparto insuretech è cresciuto di 6 volte per numero di deal.
Aldo V. Pecora
@aldopecora