Alla Sapienza la cerimonia conclusiva del corso CIS sulla cybersecurity. Il prefetto Pansa: “Abbiamo bisogno di competenze e nuovi talenti per rendere più sicuro il nostro Paese”
Il futuro della cybersecurity è qui, seduto tra i giovani che hanno partecipato all’edizione 2017 della Cyberchallenge, primo programma di addestramento dedicato agli studenti di scuole medie, superiori e università.
La premiazione di Cyberchallenge
Oltre 700 candidature per partecipare al corso di seminari organizzati dal CIS (centro di Cyber Intelligence e Cybersecurity della Sapienza), ma alla fine sono stati solo 26 gli ammessi. E ieri, nell’Aula magna del Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale dell’università, si è tenuta la cerimonia di conclusione con l’assegnazione dei riconosciementi individuali e a squadre agli studenti che si sono maggiormente distinti nella sfida finale dello scorso maggio.
A premiare i ragazzi il prefetto Alessandro Pansa, direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la sicurezza della Presidenza del Consiglio. “Occorre creare un ambiente cibernetico sicuro, per essere all’altezza delle sfide economiche globali”, ha sottolineato il prefetto Pansa. “Va da sé che per affrontare queste sfide abbiamo bisogno di competenze, capacità e talenti. Da soli non possiamo farcela. E solo mettendo insieme capacità di ricerca ed informazioni, e rafforzando la collaborazione con il settore delle imprese, potremo garantire il più alto livello di sicurezza”. Un riferimento rivolto in particolare ai manager presenti di IBM e Cisco Italia, due realtà che sono partner strategici di questo progetto e collaborano attivamente con gli ambiti universitari per trasformare la cybersecurity in un asset nazionale.
Cittadini, prima linea di difesa
Alla cerimonia ha partecipato poi anche il rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio. “L’Università è onorata di aver ospitato la prima edizione della Cyberchallenge e ogni nazione moderna dovrebbe farsi carico della formazione di uomini e donne con skill nell’ambito della sicurezza informatica. I giovani che abbiamo premiato oggi saranno coloro che difenderanno i nostri dati, i nostri sistemi, le nostre infrastrutture dai rischi presenti nel cyberspazio”.
Ulteriore riprova del fatto che oggi la prima linea di difesa cibernetica di un Paese siano gli stessi cittadini e la loro consapevolezza che il cyberspazio può essere un luogo pericoloso. Un passo fondamentale per implementare qualsiasi misura di sicurezza allo scopo di mitigare l’impatto di un attacco.