Nell’ambito del Technology Forum Life Sciences si è inoltre svolta la cerimonia di premiazione della terza edizione del premio giornalistico Assobiotec
È stato presentato al Technology Forum Life Sciences che ha aperto la European Biotech Week, il rapporto ‘Il ruolo dell’ecosistema dell’innovazione nelle Scienze della Vita per la crescita e la competitività dell’Italia’.
Il documento, realizzato da The European House – Ambrosetti nell’ambito del progetto Life Sciences in collaborazione con Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, e il Cluster Alisei, vuole contribuire a promuovere lo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione nel settore delle Life Sciences in Italia.
Il lavoro parte dalle conclusioni del Forum dello scorso anno, dall’analisi della situazione italiana – con la valutazione dei punti di forza e delle aree di miglioramento del settore, e dal confronto con alcune pratiche internazionali di successo, arrivando a identificare, grazie al contributo di imprenditori, esperti e opinion leader nazionali e internazionali, punti critici e priorità d’azione per lo sviluppo del comparto.
Più nello specifico, nel settore delle Scienze della Vita, è diventato evidente come la ricerca italiana stia producendo da anni risultati che non sempre vengono adeguatamente valorizzati: siamo un Paese dove si pubblica molto, si brevetta poco e si industrializza ancora meno.
«Le esperienze internazionali analizzate – osserva Valerio De Molli, Managing Partner di The European House Ambrosetti – dimostrano che le misure proposte porterebbero benefici importanti in meno di dieci anni, a patto che gli interventi del Governo siano affidabili, di lungo periodo e focalizzati sull’eccellenza. Le linee d’azione che suggeriamo sono: aumentare gli investimenti in R&S, definire una governance efficace, certa e centralizzata e definire una strategia nazionale dell’innovazione e della ricerca di lungo periodo».
Per far sì che all’alta densità scientifica corrisponda un’adeguata densità brevettuale, e per avviare un circolo virtuoso innovazione-produttività-crescita-occupazione, dal Technology Forum Life Sciences arrivano tre proposte, e uno studio esecutivo per un Transfer Lab pilota da realizzare in Lombardia:
1. Creare un Transfer Lab specializzato per il settore delle biotecnologie, imparando da Technology Transfer di successo, specializzati nelle Scienze della Vita, come Ascenion (D), MRC- Technology (GB) e TTFactor (I);
2. Promuovere la cultura del trasferimento tecnologico, valorizzando conoscenza, talenti, creatività e innovazione, secondo il modello del VIB in Belgio;
3. Modificare la normativa sulla proprietà intellettuale (art. 65 del Codice di Proprietà Industriale, ispirandosi al Bayh Dole Act – USA, 1980).
«Il settore del biotech applicato alle scienze della vita per poter crescere e svilupparsi deve essere considerato in un’ottica di processo, perché esiste un continuum fra ricerca di base, sviluppo pre-clinico, sviluppo clinico, produzione biotecnologica e accesso all’innovazione»spiega Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec. «Bisogna evitare il rischio molto italiano di considerare buone le imprese quando fanno ricerca e creano occupazione e nemiche da combattere quando arrivano a commercializzare i propri farmaci».
Nell’ambito del Technology Forum Life Sciences si è inoltre svolta la cerimonia di premiazione della terza edizione del premio giornalistico Assobiotec: riconoscimento assegnato ai giornalisti e alle giornaliste che si sono particolarmente distinti nella divulgazione delle biotecnologie, della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico. Il premio quest’anno è stato consegnato a Luca De Biase «per la costante attenzione ad approfondire sulle pagine di Nòva24 i temi della scienza e della tecnologia e per l’importante contributo all’iniziativa ‘Lezioni di futuro’, straordinaria collana su progresso e innovazione».