Il video di Donovan Livingston, laureando di Harvard, ha registrato oltre 8 milioni di visualizzazioni ed è stato condiviso da Hillary Clinton e Justin Timberlake: «Il cielo non è un limite, ma solo l’inizio».
«Prendiamo il volo». Questo è il consiglio che Donovan Livingston, laureando della Harvard University, ha regalato ai suoi coetanei di tutto il mondo durante la consegna dei diplomi. E non si tratta di un semplice discorso ma di una poesia, «la mia voce più autentica», che ha fatto in poche ore il giro del pianeta. Una poesia, ritmata, decisa che sembra un rap. Una poesia pronunciata con il sorriso ma che parte dalle lotte del passato e dalle disuguaglianze per arrivare ad un presente da costruire e un futuro da afferrare. Parole che si accavallano con semplicità. Nessuna è inutile, nessuna è superflua. Tutte invitano ad afferrare il proprio destino, senza patemi o paure.
Un successo incredibile
Da quando è stato caricato online, il video è diventato molto più che virale: ha registrato oltre 8 milioni di visualizzazioni e ottenuto l’approvazione e la condivisione da parte di molte celebrità. Da Hillary Clinton a Justin Timberlake, per fare due nomi.
«Sono stato un buco nero in classe per troppo tempo, assorbendo ogni cosa, senza riuscire a irradiare la mia luce. Ma quei giorni sono passati. Io appartengo alle stelle». Intorno alle metafore celesti, molto utilizzate nel discorso, c’è anche la denuncia di un percorso non facile, affrontato con spirito di sacrificio e grande dignità. Donovan, studente nero, ha parlato con trasporto di tutte quelle diseguaglianze razziali ancora presenti nel sistema educativo statunitense.
E lo ha fatto con tono costruttivo, guardando a ciò che sarà e a chi verrà dopo di lui.
Le citazioni storiche
Non è un caso se Donovan ha deciso di aprire citando Horace Mann che nel 1848 provo a cambiare il sistema educativo statunitense: «L’istruzione, più di tutti gli altri dispositivi di origine umana, è un grande equalizzatore delle condizioni dell’uomo». Se libera, infatti, l’istruzione rende tutti più uguali. E come ricorda Donovan: «A quel tempo non avrei potuto leggere e scrivere. E ogni tentativo di farlo sarebbe stato punibile con la morte».
Ma Mann non è l’unica fonte a cui lo studente ricorre. Nei 4 minuti a sua disposizione snocciola riferimenti colti e importanti per la storia degli StatiUniti. Da Langston Hughes, poeta e intellettuale del primo ‘900, a Harriet Tubman, una delle attiviste più note che lottò, senza risparmiarsi mai, per l’abolizione della schiavitù durante il diciannovesimo secolo.
L’appello di Donovan Livingston
«Educare richiede una pazienza degna di Galileo». Donovan lo sa. Nella vita ha già provato sulla pelle cosa significa stare dietro una cattedra, ed è figlio di due insegnanti: «Come educatori, piuttosto che coprire con le vostre voci il fruscio delle catene, rimuoviamole, togliamoci le manette, svincolati dal peso ingombrante della povertà e del privilegio». Sì, perché sono proprio queste figure a poter cambiare la vita degli studenti, diventando punti di riferimento e di ascolto: «Siamo nati per essere comete, per sfrecciare attraverso lo spazio e il tempo, per lasciare il segno in ogni impresa in cui ci tuffiamo».
L’importante è non avere paura e avere il coraggio di buttarsi, sempre: «Il cielo non è il limite. È solo l’inizio». Ricordiamocelo sempre, tutti, quando pensiamo di avere perso la bussola o non crediamo di essere in grado di portare avanti un progetto o un sogno.
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