Nella sua provetta l’acqua torbida torna limpida in pochi secondi, libera dalle microplastiche, grazie al ferrofluido un liquido magnetico costituito da olio e magnetite che se immerso nell’acqua riesce ad attirare le microplastiche come una vera e propria calamita
Si chiama Fionn Ferreira lo studente irlandese di 18 anni che ha vinto il prestigioso Google Science Fair Grand Prize 2019, il premio che Mountain View assegna ogni anno ai piccoli geni con un’età compresa tra i 13 e i 18 anni per la loro ricerca scientifica.
Con il suo metodo Ferreira ha vinto una borsa di studio pari a 50 mila dollari (circa 45 mila euro), facendosi strada tra 24 finalisti provenienti da tutto il mondo.
“Ho studiato questo metodo di estrazione su dieci diversi tipi di microplastiche tra le più diffuse. E anche sulle fibre sintetiche prodotte dai tessuti dopo un ciclo di lavatrice. La concentrazione di materie plastiche prima e dopo è stata misurata con uno spettrometro di mia realizzazione e un microscopio. I risultati hanno supportato la mia ipotesi di un’estrazione pari all’85%”, ha dichiarato entusiasta lo studente in seguito alla vittoria.
Il ferrofluido per estrarre la microplastica dal mare
L’invenzione di Fionn è nata dalla forte preoccupazione del ragazzo per l’inquinamento del mare che bagna le coste irlandesi. Le microplastiche infatti si sono diffuse anche nel mare del Nord, dove il ragazzo vive. Questo materiale consiste in piccole particelle di plastica inferiori a un millimetro. Ad oggi le microplastiche rappresentano uno dei principali problemi dell’inquinamento dei fiumi e degli oceani.
Fionn ha sfruttato l’intuizione di un noto ricercatore, Arden Warner, fisico del Fermi National Accelerator Laboratory di Chicago, che sosteneva la possibilità di utilizzare la polvere di magnetite per ripulire l’acqua dal petrolio.
Il procedimento messo a punto da Warner, consente di recuperare circa il 98% di olio una volta che questo sia stato magnetizzato. Fionn ha pensato di applicare lo stesso principio anche alle microplastiche che, come il petrolio, non sono polarizzate e tendono quindi ad essere miscibili.
Il ragazzo irlandese ha quindi testato la sua teoria su 10 tipologie di plastica tra le più diffuse: HDPE, Epoxy, LDPE, Nylon, PET, Poliestere, PS, PP, PVC e anche sulle fibre sintetiche prodotte dai tessuti dopo un ciclo di lavatrice.
Così dopo aver inserito le microplastiche (particelle con meno di 5 mm di diametro) nell’acqua, ha aggiunto prima un composto oleoso e poi la polvere di magnetite. Dopo aver prelevato le chiazze oleose magnetizzate, Fionn ha analizzato i campioni grazie a uno spettrometro (da lui realizzato) e a un microscopio digitale: l’acqua è risultata “ripulita” in media dall’87.6% ± 1.1% delle microplastiche precedentemente aggiunte.
Un risultato il suo incredibile, efficace ed economico.
Fionn, il giovane scienziato che combatte le microplasitche
Sponsorizzato da Lego, Virgin Galactic, National Geographic e Scientific American, il Google Science Fair è uno dei più prestigiosi premi scientifici che un adolescente possa vincere.
Ma l’ingegnoso teenager Ferreira nonostante la giovane età, può già vantare una serie di meriti oltre al prestigioso riconoscimento.
“Non vedo l’ora di applicare le mie scoperte e contribuire alla lotta contro le microplastiche negli oceani”, ha dichiarato Fionn all’Irish Times che riporta il suo curriculum vitae: tre lingue, un impiego al Planetario di Schull, 12 premi scientifici conquistati fin da quando era giovanissimo e diverse partecipazioni al noto concorso internazionale per piccoli scienziati, il BT Young Scientists Awards. Oltre alla passione per la tromba che suona in un orchestra e a un pianeta che porta il suo nome, omaggio del MIT Lincoln Laboratory.
Quella d Fionn Ferreira è un’innovazione geniale che potrebbe trovare applicazione come sistema di filtraggio efficace ed economico per le acque reflue dei centri abitati e degl’impianti industriali.