Il birrificio sardo a tutela dell’ambiente contro la cultura dell’usa e getta. L’iniziativa garantirà l’aumento di posti di lavoro nello stabilimento di Assemini
La responsabilità sociale di un’azienda si legge anche per l’impegno sul tema sostenibilità e riduzione dei rifiuti. Con il “Vuoto a buon rendere” il marchio della birra sarda Ichnusa ha inaugurato un nuovo progetto riservato per ora soltanto alla Sardegna e con l’obiettivo di tutelare le bellezze naturali dell’isola. Attraverso il canale Ho.Re.Ca, che comprende tutti i distributori, i clienti potranno restituire le nuove bottiglie Ichnusa distinguibili grazie all’etichetta e al tappo verde. Ciascuna di queste, ritornando poi al birrificio, potrà alimentare l’economia circolare fino a 20 anni.
Il “Vuoto a buon rendere” di Ichnusa coniuga le tradizioni della Sardegna con la sostenibilità e la difesa dell’ambiente. Ne ha parlato alla presentazione dell’iniziativa a Milano Alfredo Pratolongo, Direttore Comunicazione Heineken Italia (il marchio proprietario di Ichnusa), Alfredo Pratolongo. «Il rito sardo – ha ricordato – prevede già qualcosa di simile con i giovani che condividono nei bicchieri una bottiglia da 66 cl. Il progetto chiede ai consumatori di fare la propria parte perché solo con la collaborazione di tutti è possibile innescare un circolo virtuoso che salvaguardi il territorio». Secondo le stime di Ichnusa il “Vuoto a buon rendere” ridurrà di oltre un terzo le emissioni di gas serra dovute alla produzione di birra facendo diminuire così l’inquinamento in Sardegna.
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La lotta di Ichnusa agli sprechi
Durante lo stesso evento milanese ha preso la parola anche il direttore del birrificio Ichnusa Assemini Matteo Borocci, che ha spiegato a StartupItalia! l’impegno sul fronte consumi. “Siamo attenti a sprecare meno acqua possibile durante la produzione della nostra birra”. Le nuove bottiglie con il tappo verde protagoniste del “Vuoto a buon rendere” aiuteranno anche la filiera che ruota attorno allo stabilimento cagliaritano. «Grazie al progetto si utilizzerà meno acqua anche nelle vetrerie che producono le bottiglie».
Dopo decenni di abitudine alla cultura inquinante dell’“usa e getta”, il contributo Ichnusa per una maggior responsabilità sociale dell’impresa si ispira al tradizionale vuoto a rendere. Il riutilizzo delle bottiglie di vetro, che contenessero birra, latte o acqua, era abitudine in passato prima che la plastica invadesse la nostra quotidianità.
La nuova pratica, quella a “buon rendere”, ne rispetta lo spirito allargandone però le prospettive: “Ichnusa per la Sardegna” è il contenitore di iniziative del marchio sardo rivolto alla tutela le bellezze naturali della regione, a cominciare dall’isola dell’Asinara, un paradiso con un ecosistema da proteggere.
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Meno vetro, più lavoro
Il progetto di “Vuoto a buon rendere” consentirà infine una crescita anche sul piano occupazionale per il birrificio di Assemini. “L’investimento con la nuova linea per rilanciare questa pratica virtuosa favorirà nuove assunzioni, permettendoci un incremento tra il 10 e il 15% dell’intera forza lavoro nello stabilimento”.