Si punta ad aumentare il numero di ricercatori in Italia e dall’estero, ad investire sulle infrastrutture con particolare focus su 4 aree prioritarie per la ricerca applicata: Aerospazio, Agrifood, Salute, Industria 4.0
E’ stato presentato ieri al ministero dell’Istruzione il Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) dopo l’approvazione definitiva di ieri al CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica). Il Programma destina oltre il 40% delle risorse totali al Capitale Umano, con l’obiettivo di aumentare il numero di ricercatori e dottori di ricerca nel Paese e di attrarre i migliori talenti. In particolare è previsto l’ingresso di 6.000 giovani (dottori e ricercatori) in più rispetto agli stanziamenti ordinari. Vengono triplicati i fondi per le Infrastrutture di ricerca.
“Il sistema universitario – ha detto il Presidente della Crui, Gaetano Manfredi – accoglie con soddisfazione il varo del PNR; oltre il 70% della ricerca italiana viene sviluppato negli atenei e questo Programma non può che avere ricadute importanti. Spesso i nostri giovani – ha aggiunto Manfredi – sono attratti da condizioni più favorevoli negli altri Paesi, quindi noi dobbiamo fornirgli prospettive, stabilità, risorse, facilità di inserimento. Le risorse per l’ERC vanno sicuramente in questa direzione”.
Il PNR prevede programmi innovativi sul capitale umano per attrarre studiosi dall’estero e sostenere i più giovani nella competizione per l’ottenimento di fondi UE. Attenzione viene data ai vincitori di Grant europei (ERC) che saranno incentivati a scegliere l’Italia come sede per i loro progetti attraverso finanziamenti aggiuntivi per la creazione di un loro team di ricerca.
“È un dato positivo che oggi venga presentato un Piano, uno schema di indirizzo secondo il quale muoversi – ha commentato il Presidente del Cnr Massimo Inguscio – Il PNR ci dà gli strumenti per una ricerca eccellente e per tornare a una sinergia con il mondo universitario. Il PNR sarà molto importante anche per rilanciare il Sud”.