Si chiama Hanan Al Hroub ed ha vinto il milione di dollari offerto dal Global Teacher Prize, il premio Nobel per gli insegnanti. In occasione della cerimonia, il ministro dell’Istruzione ha annunciato che anche l’Italia avrà presto il suo “Nobel” per i prof
Hanan Al Hroub, maestra palestinese della Samiha Khalil High School ad Al-Bireh, è la migliore insegnante del mondo. Hanan ha vinto il Global Teacher Prize 2016: ad annunciarlo ieri, a Dubai, è stato Papa Francesco (qui il VIDEO). Il Global Teacher Prize è organizzato dalla Varkey Foundation ed è conosciuto anche come il “Nobel degli insegnanti” in quanto è l’unico premio esistente che assegna un milione di dollari a un insegnante che si è distinto per i suoi metodi innovativi o per l’impatto che ha avuto sulla sua comunità di studenti. Quest’anno è giunto alla sua seconda edizione, ed è patrocinato dallo sceicco Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, primo ministro degli Emirati Arabi Uniti ed emiro di Dubai. Hanan era arrivata tra i 10 finalisti, scelti tra 8 mila candidati (tra cui era arrivata, tra i primi 50, anche un’italiana, Barbara Riccardi). “Vorrei fare le congratulazioni a Hanan Al Hroub per aver vinto questo premio prestigioso dovuto alla grande importanza che ha dato al gioco nel suo metodo di insegnamento per i bambini” ha detto Papa Francesco annunciando con un messaggio video la vincitrice di Betlemme, durante il Global Education and Skills Forum (GESF) 2016.
Il Papa: l’insegnante, una professione nobile
“Un bambino ha il diritto di giocare. Parte dell’insegnamento è trasmettere ai bambini come si gioca perché si impara ad essere sociali attraverso il gioco, come anche la gioia di vivere – ha sottolineato il Papa – un popolo che non è ben istruito a causa delle guerre o per altre ragioni che impediscono l’istruzione è un popolo che decade. Questo è il motivo per cui vorrei sottolineare e valorizzare la nobile professione dell’insegnante”. Il Global Teacher Prize è stato istituito per riconoscere e premiare tutti quegli insegnanti che nel mondo si adoperano per dare un contributo eccezionale alla propria comunità di studenti e che fanno dell’insegnamento una missione. Per diffondere le buone pratiche ed offrire al “miglior insegnante del mondo” un importante premio economico come supporto per le proprie attività educative. Lo scorso anno aveva vinto l’americana Nancie Atwell.
Dal campo profughi all’insegnamento
Hanan Al Hroub è cresciuta in un campo profughi palestinese a Betlemme dove è cresciuta esposta a continue violenze. A spingerla verso l’insegnamento è stato un evento tragico: suo marito è stato ferito a colpi di fucile davanti agli occhi dei suoi bambini, che in seguito all’evento non riuscivano più a studiare né a giocare. Hanan ha così deciso di abbandonare gli studi che stava portando avanti all’università per diventare lei stessa l’insegnante dei suoi figli. Attraverso il gioco, giorno dopo giorno, i suoi figli hanno ricominciato a studiare e a loro, col tempo, si sono aggiunti anche altri bambini che volevano seguire il metodo di Hanan che permetteva di “apprendere divertendosi”.
“Giochiamo e impariamo”
Per i bambini palestinesi continuamente esposti alle violenze, i metodi di Hanan, che abbaccia lo sloga “No alla violenza” sono stati illuminanti. Nel suo libro “We Play and Learn” si focalizza su come si sviluppa la fiducia, il rispetto e l’onestà nella relazione maestra-allievo e sottolinea l’importanza dell’alfabetizzazione. Hanan ancoraggia i suoi studenti a lavorare insieme, ma nello stesso tempo dà molta attenzione ai bisogni dei singoli. Il suo metodo ha portato a una diminuzione degli atteggiamenti violenti nelle sue classi ed ha ispirato anche i suoi colleghi. Dopo esser stata premiata dallo sceicco e da Sunny Varkey, il fondatore della Varkey Foundation, Hanan Al Hroub ha detto: “Sono orgogliosa di essere una insegnante donna palestinese. Accetto questo premio e lo dedico a tutti gli insegnanti, e in particolar modo a quelli palestinesi. Ogni giorno, il ruolo dell’insegnante diventa sempre più importante per decidere quale futuro vogliamo per i nostri figli. Possiamo aiutare i nostri bambini a capire il mondo, possiamo insegnar loro ad essere decisivi in qualsiasi contesto, e dobbiamo aiutarli per farli pensare, parlare e scoprire se stessi. Come insegnanti, possiamo costruire i valori e la morale delle piccole menti per garantire loro un mondo più giusto e più libero”. Hanan ha ricevuto messaggi di supporto e congratulazioni dal vice presidente degli Stati Uniti, Joseph Biden, e dal principe William di Cambridge.
Anche l’Italia avrà il suo “Nobel” per i migliori prof
il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, in occasione della cerimonia di premiazione del Global Teacher Prize, ha annunciato che anche l’Italia istituirà un Premio nazionale degli insegnanti. Il premio, ha spiegato Giannini in un messaggio video, si collegherà ai principi della riforma ‘Buona Scuola’: l’innovazione didattica, la necessità di una formazione continua, il merito. Il premio italiano, come quello internazionale, avrà lo scopo di valorizzare la figura dell’insegnante e il suo ruolo nella società. Le candidature saranno aperte in primavera e la modalità ricalca quella del Global Teacher Prize: i docenti non potranno candidarsi da soli ma dovranno essere candidati. Chiunque potrà proporre un nome e poi una commissione di esperti individuata dal Miur e dalla Fondazione sceglierà i 5 vincitori, che riceveranno un budget (50.000 euro al primo, 30.000 agli altri 4) da utilizzare per realizzare progetti all’interno delle loro scuole.