La signora è diventata famosa per un post scritto dalla nipote: “Questa è la mia nonna Irma, una giovanotta di 93 anni, che stanotte è partita per il Kenya per andare in un villaggio in un orfanotrofio”. L’abbiamo rintracciata e le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa in più sulla sua nonna
E’ diventata la nonna più famosa d’Italia grazie a una foto postata dalla nipote su Facebook ma ancora non ha capito quanti stanno parlando di lei da giorni e quanti la attenderanno al suo ritorno dall’Africa. All’aeroporto di Venezia da dove è partita non sarà sola quando l’aereo atterrerà ma ad aspettarla saranno in tanti.
E’ bastata la foto con la valigia rossa in una mano mano e il bastone nell’altra catturata dalla nipote Elisa Coltro e la scritta: “Questa è la mia nonna Irma, una giovanotta di 93 anni, che stanotte è partita per il Kenya. Non in villaggio turistico servita e riverita, ma per andare in un villaggio di bambini, in un orfanotrofio. Ve la mostro perché credo che tutti noi dovremmo conservare sempre un pizzico di incoscienza per vivere e non per sopravvivere. Guardatela…ma chi la ferma? Io la amo”.
La nonna che ha conquistato il web
Un affetto che è diventato virale e che in poche ore ha conquistato le pagine dei principali quotidiani nazionali ed internazionali oltre che il Web. “E’ finita – racconta la nipote – anche sui rotocalchi tedeschi e americani. Mia madre che è partita con lei stenta a crederci”.
Irma Dallarmellina, quel viaggio lo aveva in testa da dieci anni e ora che si trova per la prima volta in Africa dopo aver fatto il suo battesimo con i voli extra-continentali, non si ferma un attimo. Le foto che arrivano dal Kenya lo dimostrano. E’ un portento. Ad accompagnarla è il suo sorriso e il bastone che le permette di reggere il peso dell’età.
Gli scatti ci raccontano di nonna Irma su un furgonato mentre percorre le polverose strade africane, con lo sguardo volto a quelle periferie del mondo che neanche poteva immaginare. E poi ancora, tra i bambini dell’orfanatrofio di Ongata Rongai; a portare un abbraccio a padre Remigio Dal Santo, il missionario che per anni ha sostenuto da Noventa Vicentina il paese dove vive da sempre.
Come nasce l’amore di nonna Irma per l’Africa
Tre settimane di Africa, lontana dal suo dialetto, dalla sua casa, dalle comodità, dal telefono: “Facciamo fatica a comunicare. Nonna non ha Whatsapp. So qualcosa di loro – spiega Elisa – attraverso i volontari e mia mamma”.
Ad accompagnare Irma, infatti, è la figlia Graziella Pulvini. Una guida preziosa ma non necessaria: “Mia nonna le ha detto “se te la senti vieni altrimenti vado da sola”. E al medico curante così come ai poliziotti ai quali si è rivolta per il passaporto ha confidato: “Se muoio in Africa voglio restare là”.
Un amore nato dall’incontro con una coppia di volontari di Thiene che da anni trascorrono un mese in Africa nella missione: Francesca Fontana e Giannino Dal Santo, l’hanno coinvolta in questa avventura parecchi anni fa. L’anziana donna da quel momento li ha seguiti da lontano coltivando il sogno di partire.
Una donna che si è sempre dedicata agli altri
“Mia nonna nella vita – racconta Elisa che la segue dall’Italia e che è stata travolta dai giornalisti – ha fatto di tutto. Ha lavorato tra i campi, in una trattoria, in un’azienda di raccolta dei cetrioli. Non so nemmeno io tutte le esperienze che ha fatto. Ha una vita che è un libro”. Un’esistenza dura segnata anche dal fatto che è rimasta vedova a 26 anni e che ha perso una bambina di tre anni. Nonna Irma non si è mai arresa. Anzi, ha sempre avuto un occhio per gli altri dandosi da fare in paese con la Caritas e non solo.
Ora vive da sola, è ancora autonoma e “ha una gran memoria che le invidio”, confida Elisa che la guarda con ammirazione.
Prima della partenza nessuna agitazione solo un gran desiderio di raggiungere l’Africa e di toccare con mano una realtà di cui aveva sentito parlare dagli amici volontari. Ce l’ha fatta. “Ieri – dice la nipote – mi hanno inviato delle fotografie della nonna su una sorta di Ape Piaggio. Un viaggio di ore scomodissimo. Nei prossimi giorni dovranno prendere un volo interno per raggiungere un altro villaggio. Nonna è in forma e ora sogna di vedere anche l’Oceano”.
Dopo il viaggio le televisioni la aspettano
Del clamore, del fatto che tutti parlino di lei sa poco ma forse non le interessa. Nonna Irma è diventata il simbolo per tanti giovani e non solo: “E’ uno schiaffo all’indifferenza”, spiega Elisa che ora è preoccupata di difenderla dall’assalto della stampa al suo rientro. Dopo l’Africa la attendono le TV. L’hanno cercata già diverse trasmissioni. Tutti vogliono nonna Irma che a 93 anni non è certo andata a scavare un pozzo in Africa ma ha “costruito” un pozzo di umanità in Italia. “Non so se andrà davanti alle telecamere. In ogni caso lei è testarda e non le faranno dire quel che vogliono. E poi – spiega sorridendo Elisa – parla solo dialetto. Ci vorrà il traduttore”.
Intanto per ora si gode l’Africa. Ha realizzato un sogno dimostrando anche ai più giovani che non esiste un’età per coltivare un desiderio. Bisogna crederci, fino in fondo. Nonna Irma non l’avrebbe fermata nessuno. Nemmeno gli acciacchi dell’età son riusciti a farla demordere. Elisa non vorrebbe che lo scrivessi ma ci tiene a dirlo: “In quest’atmosfera che respiriamo in Italia, nonna ha dato un messaggio forte. Peccato per chi si è preso la briga di scrivermi in privato per insultare questa scelta. Mi hanno persino scritto: “Grazie a tua nonna che al posto di aiutare gli italiani va all’estero”. Ma sa che le dico? Vanno ignorati”.