A Pordenone un ex-cotonificio si è trasformato in un “Science Centre”: un museo per bambini, di ultima generazione, dove tutto è interattivo, sperimentale e “manipolabile”
Un tempo era un cotonificio, uno dei più grandi della zona, oggi è il museo della scienza di Pordenone. Mani e teste sapienti hanno trasformato con saggezza un suggestivo edificio dell’archeologia industriale riuscendo a renderlo un luogo vivo, sperimentale e innovativo. Basta il motto per capire quanta novità vi è dentro queste mura: “Vietato non toccare”. L’impostazione museale di “Science Centre” è di nuova generazione, ed adotta tecniche interattive e sperimentali tipiche dei musei che credono nell’interazione tra gli oggetti presenti e i visitatori. Ancor più se si tratta di bambini come in questo caso.
Non ci troviamo, infatti, di fronte “solo” uno spazio espositivo, ma una sorta di area gioco dove manipolare, sperimentare quello che è stato studiato sui banchi di scuola. Le principali sezioni sono cinque. Nello spazio “Fenomena” si trovano macchinari da far partire, pulsanti da premere e manovelle da girare: in ogni sezione sono presenti agili schede di approfondimento che forniscono importanti indicazioni sul funzionamento dell’exhibit e sulla fisica del fenomeno coinvolto. Da lì si può passare a “Kaleido” dove il pubblico ha la possibilità di scoprire la scienza, la natura, e le innovazioni attraverso suggestive multivisioni che uniscono contenuto scientifico e coinvolgimento emotivo. I bambini si trovano, in questa sezione, ad essere coinvolti in esperienze multimediali che affrontano i temi più disparati dell’attualità scientifica: dall’astronomia all’evoluzione naturale, dalle grandi invenzioni alle teorie scientifiche che hanno cambiato la storia dell’uomo.
Nell’ex cotonificio trova spazio anche un planetario gonfiabile al cui interno vengono proiettati gli astri della volta celeste. In questo modo i bambini possono ammirare e capire l’incanto del firmamento e scoprire quali stelle e pianeti sono visibili in ogni stagione dell’anno: un viaggio che è possibile ogni domenica a partire dalle 15. Chi ama gli esperimenti non può fare a meno di “Demo.Lab” dove avvengono dal martedì al venerdì le sessioni laboratoriali: un valido supporto all’attività scolastica. Un’idea che va in coppia con lo spazio “X.Lab”, laboratori totalmente interattivi dove tutti gli studenti possono mettere le mani sui materiali e gli strumenti forniti dagli animatori e sperimentare in prima persona le leggi della natura e della tecnologia.
“Science Centre” non è l’unico spazio di recupero dell’archeologia industriale in questa zona: nell’ex latteria di Malnisio di Montereale Valcellina è stato creato il “Geo Centre Immaginario Geografico” dedicato ai temi geografici, paesaggistici e ambientali mentre nell’ex centrale idroelettrica “Antonio Pitter”, uno splendido esempio di architettura industriale dei primi del Novecento, è stato costituito un museo dedicato alla stessa centrale. Esperienze innovative sotto ogni punto di vista che fanno somigliare l’Italia alla Svezia dove ex impianti industriali sono stati trasformati in spazi espositivi che la gente vive.