Un apparecchio per i denti economico, trasparente ed efficace: lo studente Amos Dudley l’ha realizzato usando la stampante 3D della sua università
Molti di noi, da piccoli, hanno dovuto indossare l’apparecchio per i denti. Amos Dudley, studente di 24 anni, ha dovuto fare lo stesso: fin da quando era alle scuole superiori, è dovuto ricorrere ad apparecchi per correggere un sorriso “storto”. Da piccolo, però, si rifiutava di indossare l’apparecchio: lo riteneva brutto e scomodo. “Nel tempo, però, mi sono accorto che avevo smesso di sorridere – ha detto Amos alla CNN – perché non amavo l’aspetto dei miei denti, e non mi sentivo a mio agio a mostrare il sorriso”. Gli apparecchi odontoiatrici solitamente hanno dei costi molto alti, fino a 8 mila dollari. Ma il giovane Amos ha trovato il modo per fabbricare un apparecchio per i denti trasparente che lo facesse tornare a sorridere con soli 60 dollari. Usando la stampa 3D.
In realtà ne ha realizzati 12, di apparecchi, per avere un sorriso smagliante. Tutti low-cost: Amos, infatti, ha dovuto pagare solo il costo dei materiali di realizzazione e non per la produzione, fatta con la stampante 3D della sua università. Lui stesso è un maker, che si è costruito da solo la propria stampante 3D. Per realizzare il suo apparecchio, però, ha optato per la stampante più precisa in dotazione al suo istituto, il New Jersey Institute of Technology.
Usando gli strumenti del NJIT, ha fatto una scansione dei suoi denti ed ha stampato in 3D una riproduzione della sua dentiera: così è riuscito a costruire con una plastica non tossica un set di apparecchi per ogni suo dente. Nel farlo, lo studente è stato molto attento a determinare la giusta distanza tra un dente e l’altro, usando metodi simili a quelli degli odontoiatri. La parte più difficile è stata proprio reperire i materiali adatti e capire come si muovono i denti per costruire al meglio il suo apparecchio. Quando finalmente l’ha indossato, però, era entusiasta.
La stampa 3D può essere adattata bene al settore medico: molti semplici consumatori, però, che non sono dei maker come il giovane Amos, ancora non sanno bene come trarne beneficio. Ad ogni modo la storia dello studente che ha stampato il suo sorriso in 3D è la dimostrazione di come potrà essere facile, in futuro, realizzare quello di cui abbiamo bisogno anziché acquistarlo. Amos Dudley ha avuto delle richieste da altre persone di realizzare altri apparecchi ma non vuole: “Non mi interessa l’odontoiatria, né farci dei soldi: ho solo agito da hacker e da maker quale sono”.