Il videogame Ubisoft si sta ritagliando uno spazio nel mondo della didattica: 75 percorsi esplorativi pensati per rendere l’apprendimento immersivo. E uno studio dell’Università di Montreal ne ha confermato l’efficacia
Che la serie Ubisoft di Assassin’s Creed avesse delle potenzialità come strumento educativo è stato un pensiero passato per la mente di molti. A cominciare dal professor Bregni che, come abbiamo raccontato qualche tempo fa, era ricorso a questo videogame per approfondire il proprio corso universitario di Letteratura del Rinascimento italiano. Ora però arriva un ulteriore e definitiva conferma, direttamente dal team di sviluppo che ha contribuito alla sua realizzazione.
Rivoluzione Ubisoft
Niente più lame celate e agguati nell’ombra, dunque. Assassin’s Creed abbandona la sua veste violenta per fare il suo ingresso nel mondo della scuola con una nuova versione fatta di percorsi storici e legende esplicative.
“Dal 2014 in poi abbiamo ricevuto numerose richieste in tal senso”, racconta Jean Guesdon, il direttore creativo di Assassin’s Creed Origins, l’ultimo capitolo della serie. “Insegnanti che ci chiedevano se fosse possibile realizzare un prodotto specifico per le lezioni in classe”.
Detto, fatto. Le missioni tanto care ai fan del videogame sono state rimpiazzate dai “discovery tour”, percorsi interni al gioco che si focalizzano sulla storia e la cultura dell’epoca egizia offrendo agli studenti un efficace metodo di apprendimento immersivo.
Il giocatore potrà muoversi solo entro percorsi prestabiliti
Tra mummie e piramidi
La nuova versione del gioco mette a disposizione degli studenti ben 75 diversi percorsi esplorativi. Dalle piramidi al faro di Alessandria con la sua Biblioteca ormai perduta, fino agli usi e costumi della vita quotidiana.
Tra le diverse esperienze anche quella della mummificazione
“Ogni aspetto di questo mondo può essere meta di uno specifico approfondimento”. Una volta scelto il proprio avatar – per i fan della serie è disponibile il personaggio di Bayek, altrimenti si può sempre ripiegare su Giulio Cesare o la regina Cleopatra – sarà lo studente a scegliere lungo quali discovery tour condurlo. Il tutto mentre una voce fuori campo fornirà numerosi dettagli e informazioni su oggetti e architettura degli ambienti.
Il gioco comprenderà poi anche una parte attiva in cui i giocatori dovranno mettere alla prova le nozioni apprese partecipando ad attività come la preparazione del pane o una cerimonia di mummificazione. La funzione “Behind the Scenes” permetterà poi di capire come vengono fatte determinate scelte dal team creativo. Un di più che dovrebbe spingere gli studenti a riflettere in modo critico su come i videogame vengono realizzati e a quali storie raccontano.
Apprendimento autonomo
Sebbene l’utilizzo di Assassin’s Creed a fini didattici lasci ancora qualche dubbio per via dei suoi contenuti in parte violenti, alcuni studi hanno dimostrato che l’influenza sugli studenti può essere positiva. Come quello effettuato da Marc-André Éthier, professore all’Università di Montreal, su circa 330 studenti di età compresa tra 12 e 16 anni.
Il professor Éthier insieme ad alcuni degli studenti che hanno partecipato al suo studio
Gli studenti sono stati divisi in gruppi di 40. Una metà di ogni gruppo ha compiuto un discovery tour della Biblioteca di Alessandria, mentre l’altra ha seguito una lezione con un insegnante. Gli studenti che hanno lavorato con un’insegnante hanno poi ottenuto risultati migliori nel test di valutazione, ma anche chi ha seguito solamente il tour Ubisoft ha mostrato dei migioramenti. “Questo strumento aggiuntivo potrebbe aiutare gli studenti ad apprendere di più e farlo senza essere per forza guidati da qualcuno”.