Il Decennio del Mare dell’Unesco lancia una challenge: progettare un videogame per sensibilizzare sulla cosiddetta “ocean literacy”. Come funziona e le scuole coinvolte
Educare all’Oceano e ai suoi equilibri naturali. Come? Introducendo all’interno delle scuole e dei programmi scolastici la cosiddetta “ocean literacy” anche grazie al coding e alle nuove tecnologie. È con questo obiettivo che la Commissione oceanografica intergovernativa dell’Unesco, agenzia delle Nazioni Unite incaricata di coordinare il Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030), lancia “Save the Wave App Challenge”.
Come funziona la challenge di Unesco, Axa e Gamindo
Si tratta di un concorso rivolto agli studenti delle scuole superiori. Avranno il compito di ideare un videogioco a tema “Educazione all’Oceano” proprio per aumentare la consapevolezza sullo stato delle acque del nostro pianeta. Tre gli istituti coinvolti: l’ITC Nitti Napoli, il liceo scientifico statale Alessandro Volta di Torino e il liceo classico statale Bartolomeo Zucchi di Monza.
Ad affiancare i ragazzi in questa challenge, inserita nel programma di alternanza scuola-lavoro e realizzata con il supporto e contributo di Axa Italia, c’è Gamindo, la startup innovativa specializzata nello sviluppo di “impact branded videogames”, cioè videogiochi brandizzati per enti e aziende a cui gli utenti possono giocare via app, donando in beneficenza i crediti raccolti nel corso delle partite. Gamindo si occuperà di dare concretezza al progetto vincitore, cioè di sviluppare il videogioco e di renderlo disponibile e giocabile a tutti sul sito del Decennio del Mare (decenniodelmare.it).
Le quattro fasi del progetto
Quattro le fasi del progetto che punta ad alimentare la sensibilità di quella che l’Unesco spera diventi una “generazione oceano”. Il primo ciclo di moduli è dedicato all’Educazione all’Oceano per sottolineare l’importanza della difesa e la tutela del mare e degli oceani, le principali minacce e le possibili soluzioni. La seconda fase prevede la formazione specifica sul coding e un’introduzione al gaming, propedeutica alla terza serie di moduli destinata alla preparazione alla challenge e all’ideazione di un gioco a tema “ocean literacy”. I progetti degli alunni degli istituti scolastici coinvolti verranno infine presentati a una giuria attraverso un prototipo e un video di presentazione e giudicati secondo i criteri prestabiliti di coerenza con il tema, chiarezza della presentazione, comprensione e accuratezza scientifica, eccellenza e possibilità di realizzazione. Il progetto migliore verrà appunto realizzato dal team di Gamindo e presentato in un evento dal vivo che si terrà il prossimo settembre alla presenza della giuria e di tutti gli studenti coinvolti.
Santoro, Unesco: “La ocean literacy nei programmi scolastici di tutti i paesi Onu”
La strategia alle spalle dell’iniziativa è ben più ampia e rientra appunto nelle diverse iniziative del Decennio del Mare: “Tra gli obiettivi più sfidanti del Decennio del Mare c’è quello di introdurre entro il 2025 l’Educazione all’Oceano nei programmi scolastici di tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite attraverso il programma di Ocean Literacy (oceanliteracy.unesco.org) avviato da IOC-Unesco – spiega Francesca Santoro, specialista di programma della Commissione oceanografica intergovernativa dell’Unesco e promotrice in Italia del Decennio delle Scienze del Mare per lo sviluppo sostenibile (2021-2030) – siamo quindi davvero fieri del lavoro che stiamo svolgendo con il supporto di Axa Italia perché la nostra App Challenge ci permette di realizzare un percorso estremamente utile alla formazione professionale degli studenti, dimostrando allo stesso tempo a decisori politici e autorità educative l’importanza dell’ocean literacy nella diffusione di life-skill e dell’ABC della conoscenza del mare”.
“Sono orgogliosa di poter realizzare con Unesco un progetto che coniuga innovazione e sostenibilità – aggiunge Giorgia Freddi, Direttore comunicazione, CR e public affairs del Gruppo Axa Italia – “è un tassello importante della nostra strategia di sostenibilità, che mette al centro i più giovani quali attori del cambiamento. Sono certa che il progresso sostenibile e inclusivo che vogliamo realizzare non possa prescindere dall’investimento che facciamo oggi su di loro”.
Sulla stessa linea Gamindo: “Siamo molto felici di collaborare con realtà come Unesco e Axa Italia delle quali condividiamo appieno valori e impegno nell’educazione alla salvaguardia ambientale e alla sostenibilità. Siamo pronti e non vediamo l’ora di mettere a terra la creatività dei ragazzi, ma soprattutto di divertirci e imparare con il gioco del progetto vincitore” sottolinea Nicolò Santin, co-fondatore della piattaforma di sviluppo.