Le prime due videolezioni sono gratis, dopo di che gli utenti possono scegliere se proseguire pagando. Spotify sta sperimentando il settore dell’e-learning, offrendo per il momento soltanto in Gran Bretagna videocorsi realizzati in collaborazione con vari partner come BBC, PLAYvirtuoso,Thinkific Labs e Skillshare. Stando a quanto riporta TechCrunch, i prezzi possono variare dalle 20 alle 80 sterline e non c’è differenza se chi acquista è o meno utente Premium.
Quanto vale il mercato edtech a livello globale?
Basta una cifra per ipotizzare il motivo che ha spinto la Big Tech a buttarsi nel mercato della formazione online. Nel 2023, secondo Research and Markets, a livello globale il giro d’affari è stato di oltre 316 miliardi di dollari ed entro il 2032 ci si attende raggiunga i 661 miliardi. Ma c’è dell’altro: la Big Tech svedese sta cercando di diversificare le entrate.
La scelta della Gran Bretagna come piazza digitale in cui sondare le potenzialità dell’e-learning e dell’edtech è dovuta al fatto che il Paese è tra i più importanti per Spotify. I corsi in UK sono disponibili sia su browser sia su app nella sezione “Courses”.
Perché Spotify punta sui videocorsi?
Negli scorsi mesi abbiamo scritto del gigante dello streaming anche per aggiornare il quadro rispetto ai licenziamenti nel settore tech. Il colosso svedese guidato da Daniel Ek ha tagliato parte delle proprie risorse in vari round di layoff (nell’ultimo, a dicembre 2023, più di mille persone hanno dovuto fare gli scatoloni).
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La strategia delle piattaforme è spingere gli utenti a trascorrere sempre più tempo a bordo. Da X a Meta, tutto ruota attorno a contenuti e format per conquistarsi l’attenzione delle persone. Stando ai dati elaborati da Spotify molti podcast di successo avrebbero la formazione e l’education come focus.