Un settore che vale 469 miliardi a livello globale. Washington e Pechino spendono di più in programmi. Ma anche l’Europa gioca il suo ruolo
La missione della azienda giapponese ispace che puntava all’allunaggio del HAKUTO R M1 è fallita: il timore è che il lander si sia schiantato con la superficie lunare, la certezza è che le comunicazioni sono interrotte. Con un tweet di poche ore fa la società nipponica ha tenuto aggiornati esperti e cittadini sulle sorti di una missione che avrebbe segnato il primo allunaggio di una missione commerciale. L’obiettivo era rilasciare un rover, Rashid, sviluppato dagli Emirati Arabi Uniti. Prima dei giapponesi ci avevano provato gli israeliani, nel 2019, con la sonda Beresheet anch’essa finita in uno schianto. La space economy è un settore che, secondo i dati ripresi dal World Economic Forum, varrebbe 469 miliardi di dollari a livello globale. Ve ne abbiamo già raccontati i protagonisti in Italia in una delle nostre puntate del Viaggio in Italia. Ora passiamo in rassegna alcune delle più importanti e interessanti iniziative private.
Our HAKUTO-R M1 lunar lander was scheduled to land on the surface of the Moon at approx. 1:40 (JST). As of 8:00 today (JST), communication between the lander at the Mission Control Center was lost and it has been determined that Success 9 of the milestones is not achievable.(1/3)
— ispace (@ispace_inc) April 26, 2023
Asia
Partiamo proprio dai protagonisti della missione HAKUTO R M1. L’azienda ispace ha una visione a lungo termine per portare l’uomo sulla Luna, per restarci. In un video che parla di Vision 2040 si nota il progetto ambizioso della società: i rover sarebbero i primi coloni di un’operazione per trovare anzitutto acqua: questa verrebbe scissa per ottenere idrogeno che garantirebbe un primo bagaglio di energia per sostenere future spedizioni con astronauti. Qui sotto trovate il video di ispace in cui si detta il cronoprogramma per una prima città lunare entro metà secolo.
USA
Negli Stati Uniti sono diverse le aziende della space economy attive. Due ex startup sono tra le più famose: SpaceX di Elon Musk e Blue Origin dell’ex Ceo di Amazon Jeff Bezos. Entrambe queste Big Tech hanno raggiunto obiettivi importanti: SpaceX è stata la prima azienda privata ad aver condotto astronauti della NASA sulla Stazione Spaziale Internazionale e il suo obiettivo ultimo – come più volte ribadito da Musk – è rendere l’uomo una specie interplanetaria; Blue Origin ha anche il focus sul turismo spaziale, tanto da aver spedito in orbita per qualche minuto lo stesso Bezos, e condivide con SpaceX l’ambizione di abbattere le barriere all’ingresso dello Spazio per l’umanità. Nel contesto USA ci sono anche altre realtà, come Relativity: si tratta di una startup valutata 4 miliardi di dollari fondata da Tim Ellis, ex dipendente di Blue Origin. La sua peculiarità è che realizza razzi con stampanti 3D.
Europa
Rispetto a Stati Uniti e Cina l’Europa continua a inseguire i player della space economy, ma il vecchio continente può comunque ritagliarsi uno spazio nel comparto. In Svizzera, ad esempio, c’è ClearSpace, startup spazzina che si occupa di un tema spesso trascurato: la spazzatura spaziale costituisce un serio problema non soltanto ambientale, ma anche di sicurezza con detriti che potrebbero costituire un pericolo per astronauti e impianti. Se guardiamo ai numeri si nota una tendenza crescente da anni: Dealroom ha conteggiato nel 2022 52 round di investimento in startup della space economy per un valore complessivo di 527 milioni di euro. Tra le aziende private meglio valutate troviamo OneWeb (UK) attiva nel campo dei satelliti con una valutazione da 3,1 miliardi di euro, Kinexon (Germania) specializzata nel campo dei sensori e valutata oltre mezzo miliardo di euro, Descartes (Francia) che utilizza dati satellitari per aiutare le aziende a prendere decisioni migliori in base alla conoscenza del territorio.
Italia
In Italia, come anticipato, sono tante le startup del settore e crescono anche gli acceleratori e i soggetti VC interessati a sviluppare l’ecosistema. Vi suggeriamo dunque di dare un’occhiata al nostro Viaggio in Italia per scoprire quali sono le aziende innovative – alcune delle quali vicine alla quotazione in Borsa – che rendono il nostro un paese che vanta distretti e tecnologie di livello internazionale.