Il titolare del dicastero della Transizione ecologica, padrone di casa dell’appuntamento internazionale: “Abbiamo scelto di far prevalere l’ambizione e di lavorare incessantemente a un documento comune tra tutti: non abbiamo alternative che lavorare insieme in un’unica direzione, senza lasciare indietro nessuno”
Due giorni per convincere la Cina a ridurre le emissioni climalteranti. Una missione praticamente impossibile, anche se gli sherpa sono già al lavoro. Ma forse, sebbene questo G20 di Napoli sia già stato preso da tutti sotto gamba (l’appuntamento cruciale solo a fine anno), potrebbe riservare sorprese.
Il G20 di Napoli ‘aiutato’ dalle recenti alluvioni?
I Venti Grandi del pianeta, responsabili da soli dell’80% dell’inquinamento che rischia di stravolgere il clima, arrivano infatti al G20 di Napoli con le immagini di due catastrofi naturali ben impresse nella mente: quella che ha colpito l’Europa continentale a inizio settimana e, soprattutto, quella che sta flagellando la Cina nelle ultime ore.
Riuscire a persuadere Pechino a mordere il freno sulle emissioni e investire sulle energie pulite, potrebbe essere un po’ più facile, dato che ormai anche il colosso asiatico paga in prima persona le conseguenze di condotte troppo leggere. In attesa dell’apertura dei lavori, proseguono incessantemente i lavori delle delegazioni G20 per spingere la comunità internazionale verso obiettivi più ambiziosi, in ragione anche dell’avvenuto slittamento di alcuni vertici chiave a causa della pandemia, tra i quali la COP 15 della Convenzione sulla diversità biologica e l’adozione del “quadro globale” sugli obiettivi da raggiungere entro il 2030, e la stessa COP 26 sul clima che avrebbe dovuto tenersi nel 2020 e che si terrà invece a fine anno a Glasgow e di cui l’Italia e co-organizzatrice con il Regno Unito.
Alquanto realista la visione del ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani: “Abbiamo scelto di far prevalere l’ambizione e di lavorare incessantemente a un documento comune tra tutti. Sappiamo bene che la transizione ecologica non è un pranzo di gala, ma non abbiamo alternative che lavorare insieme in un’unica direzione, senza lasciare indietro nessuno”. Oggi giovedì 22 luglio è la giornata dedicata all’Ambiente mentre il 23 a essere protagonisti saranno Clima ed Energia, per la prima volta uniti in un G20, segnale, questo, di una specifica attenzione alla crisi climatica in corso.