«Buon viaggio papà» aveva scritto due anni fa Alberto Angela riferendosi a suo padre che aveva lasciato questo mondo. Quel giorno, Alberto aveva dato notizia del decesso del più grande divulgatore scientifico della storia della televisione italiana che giusto pochi giorni prima aveva scritto un messaggio di addio poi diffuso dai canali social di «SuperQuark»: «Cercate di fare anche voi la vostra parte per questo nostro difficile Paese». Amatissimo dai suoi spettatori, aveva 93 anni. Oggi, a due anni dalla sua morte, Alberto affida ancora una volta ai social il ricordo del padre. Ecco che cosa ha scritto su Facebook.
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Il ricordo di Alberto Angela a suo padre Piero
«Sono passati due anni dalla scomparsa di mio padre. Ma non ci si abitua mai all’assenza di una persona cara. Soprattutto se ha segnato non solo la vita della tua famiglia, ma è diventata una presenza forte anche in quella di tanti che lo hanno ascoltato nelle sue trasmissioni o letto i suoi libri. Penso anche a chi, grazie a lui, ha deciso di dedicare la propria vita alla ricerca e ai temi del sapere. Tanti, appunto, che ogni giorno ti ricordano quanto sia stato importante nella loro vita. E non è una cosa scontata. Essere riuscito ad appassionare ai temi della conoscenza e del sapere intere generazioni di italiani, rappresenta il miglior premio per il suo impegno. La miglior testimonianza di quanto sia riuscito a “fare la sua parte”, come alla fine ha detto lui».
«Riguardando questa foto scattata solo qualche estate fa, il pensiero ritorna alla bellezza di chiacchierare con lui. Aveva una risposta ad ogni tua domanda. Te la dava con il sorriso. E si rivelava sempre quella giusta. In ogni campo. Mai ho incontrato una persona così saggia. Così luminosa. Delle tante, troppe cose che mi mancano, c’è anche e soprattutto questa. La libertà di spaziare nella conoscenza con un dialogo semplice e sereno, che ti apriva la mente con traiettorie oltre l’orizzonte. Stare con lui ti arricchiva il sapere. E il sapere ha un sapore che ricorda tanto quello della libertà. A pensarci bene, una delle libertà più vere è proprio la conoscenza. Grazie a tutti per ricordare Piero con cosi tanto affetto».