Massimizzare l’impatto positivo generato da aziende, enti del Terzo Settore e comunità attraverso la raccolta di fondi. Con questo obiettivo è nata la startup fintech innovativa Cents, che si occupa di gestire le donazioni destinate ad alcune realtà del settore non profit anche attraverso l’AI. Secondo il Nonprofit tech for good Report, le nuove generazioni sono più attente alle tematiche di responsabilità sociale e ambientale, e questo si riflette nel modo in cui donano denaro e si approcciano al Terzo Settore: il 58% dei donatori ora preferisce fare donazioni online tramite piattaforme digitali, mentre il 35% utilizza i dispositivi mobili: un trend in crescita soprattutto tra le generazioni più giovani. Questa nuova puntata con le startup a vocazione sociale va alla scoperta di questa realtà nata a Perugia nel 2021 da Riccardo Valobra e Alessio Mazzalupi, ex studenti dell’Università Bocconi.
Un’idea nata all’Università
Sempre secondo il Nonprofit tech for good Report, la trasparenza oggi è al centro di questo mondo virtuale: l’85% dei donatori vuole sapere in che modo viene utilizzata la beneficienza e il 78% preferisce fare donazioni a organizzazioni che forniscono report dettagliati sull’impatto dei loro contributi. «Quando ci siamo accorti che non potevamo aiutare un senzatetto perché non avevamo dietro le monete, è nata qualcosa di parallelo all’Università con l’obiettivo di digitalizzare le donazioni – spiega il CEO di Cents, Riccardo Valobra – La nostra mission è sempre stata quella di aiutare il terzo settore con donazioni che potessero direttamente coinvolgere le aziende. Così, abbiamo costruito una piattaforma end to end che connette le imprese con enti del terzo settore. Poi abbiamo preso parte a un acceleratore fintech di Cassa Depositi e Prestiti, ci abbiamo lavorato durante tutta la magistrale, e l’anno scorso, una settimana dopo la laurea, abbiamo chiuso un round di investimento pre-seed da 1,15 milioni di euro».
Dopo aver conseguito il titolo di studio, il team di Cents inizia a potenziare lo sviluppo della propria tecnologia e ad ampliare il team. «Ci siamo concentrati al 100% su questo, con l’idea di creare impatto sulla società – spiega Riccardo – Così abbiamo costruito un network di circa 70 non profit con progetti promossi dagli stessi che possono essere scelti dai clienti, verso un’esperienza di donazione digitale ottimale». Un team under35 è guidato da due giovanissimi under30. «Io ho 24 anni, Alessio 25 e tutto il team è under35. Io sono originario di Perugia ma mi sono laureato alla Bocconi a Milano con lode in Accounting e Finance, poi ho scelto la strada dello startupper – spiega il CEO – Oggi siamo in 7, di cui 3 cofounder. Oltre a me e Alessio c’è anche il nostro CTO, Claudio Cardinale».
Come funziona Cents?
Attraverso una piattaforma di donazioni end-to-end basata su un modello Impact-as-a-Service, Cents permette l’attivazione di donazioni a impatto sociale e ambientale, collegando le aziende e i brand con le loro comunità – tra cui e/q-commerce, banche, istituti di credito e finanziari, payment system providers, etc. – con una vasta rete di organizzazioni non profit (più di 60, nazionali e internazionali), verificando la rendicontazione simultanea dei processi di raccolta fondi e fornendo dati chiave sull’impatto generato per il Bilancio di Sostenibilità di Società Benefit, B-Corp (anche in fase di certificazione), quotate o a emissione informativa volontaria. Le organizzazioni non profit, d’altra parte, possono utilizzare Cents per aumentare i volumi di raccolta fondi, raggiungendo e fidelizzando sempre più donatori attraverso canali digitali e fisici alternativi. Ma come vengono selezionati gli enti che entrano a far parte della rete? «Sulla base di una serie di parametri che noi verifichiamo e attraverso una rigorosa due-diligence», spiega il CEO. Quest’anno, Cents ha registrato «circa 1 milione di transazioni, per un network di più di 60 organizzazioni, oltre alle partnership con una 50ina di aziende nell’ultimo anno e mezzo». Per operare, la piattaforma sfrutta un complesso motore di intelligenza artificiale basato su un modello machine learning prodotto in-house, che punta a indirizzare l’utente su cause e progetti in linea con i propri valori, interessi e disponibilità economiche.
Che cosa aspettarsi da Cents?
«Vogliamo continuare a scalare questa idea ed entro la fine del 2025 dovremmo individuare la strategia di crescita – conclude Riccardo – Il nostro focus è sull’Italia, ma alcune aziende sono presenti in tutta l’Unione Europea. Siamo convinti che si possa fare di più, anche visto il momento storico in cui viviamo, se si è decision maker nel mondo delle aziende. Il terzo settore è – e sarà – sempre più centrale in Italia e in Europa».