A giudicare dai numeri, c’è un mare di opportunità per le startup che vogliono esplorare nuove linee di business nella nautica. «Il problema è che l’elettrico non ha ancora preso piede perché resta in una fascia di prezzo più alta. Ecco perché vogliamo renderlo accessibile». Per farlo Guglielmo La Via, founder di Navia, startup basata a Roma e attiva nella produzione di imbarcazioni green, ha scelto di stringere una partnership con E-ssence, startup bolognese verticale nel noleggio smart delle barche con una proposta di virtual skipper. Ma vediamoli dunque, questi numeri.
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Nautica: i numeri sul mercato nel mondo e in Italia
Il mercato globale del noleggio di imbarcazioni valeva 15 miliardi di dollari nel 2021 e, stando ai dati di Mordor Intelligence, il giro d’affari dovrebbe toccare i 20 miliardi entro il 2027. C’è da considerare anche il trend della sharing mobility acquatica: con barche spesso lasciate spente in porto, c’è una ghiotta occasione per i proprietari di mettere a reddito questi asset. L’area più calda per queste attività è l’Europa, con l’Italia che peraltro è tra i principali produttori navali al mondo.
Altro dato interessante riguarda il valore del mercato globale delle barche elettriche. Il 2024 dovrebbe chiudersi con oltre 7 miliardi di dollari di introiti, con la previsione che sfiorino i 13 entro fine decennio. Zommando sull’Italia le cifre più recenti pubblicate da Confindustria Nautica aiutano a inquadrare il comparto: nel 2022 l’Italia ha registrato un giro d’affari da 2,35 miliardi di euro. Rispetto al PIL parliamo di un contributo per l’intero settore del 3,23%.
Questo è il contesto generale, nel quale le barche elettriche costituiscono ancora mosche bianche. Ma dal momento che ciascun settore dei trasporti è chiamato a onorare gli impegni sulla decarbonizzazione, non è improbabile che in futuro le barche green conquistino altre fette di mercato. Con oltre 30 milioni di imbarcazioni presenti in tutto il mondo la quota dell’elettrico è ancora minoritaria.
Navia, startup in cantiere
«È un mercato molto piccolo oggi», ci ha confermato Guglielmo La Via, che pochi giorni fa insieme al team di E-ssence ha battezzato la partnership tra le due startup. «Nel 2022 Navia ha chiuso un round da 250mila euro. Al momento ci appoggiamo a un cantiere esistente, dove progettiamo e costruiamo le nostre barche elettriche». Il primo gommone, varato nell’estate 2023, è NX.
«N7 è la barca che presenteremo quest’anno e che metteremo a disposizione dei clienti di E-ssence». La Via è convinto che la nautica del futuro sfrutterà sempre di più l’elettrico, potendo peraltro contare su una condizione di partenza non banale: «Il 90% delle banchine del mondo è già elettrificato». In più con i pannelli solari in dotazione le barche vantano una certa sicurezza sull’autonomia.
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Barche elettriche in sharing
«Le barche elettriche sono asset molto costosi e bisogna aggiungere che non beneficiano ancora di incentivi», ha aggiunto Michele Lauriola, co-founder di E-ssence. C’è però un luogo in Italia che vale come laboratorio di test per questi mezzi. «Nel lago di Bracciano è stata bandita la navigazione a combustione». Il focus della startup è lo sharing delle barche elettriche. «Al momento sulla nostra piattaforma ci sono tre barche elettriche che gestiamo tra Liguria e Lazio, ma ne entreranno quasi 20 a breve».
Come in molti settori, il digitale aiuta a rendere più rapide le operazioni. «Il noleggiatore non ha l’obbligo presenza in loco – ha spiegato Lauriola -. Quando prenota la barca, il cliente può sbloccarla, ma prima deve per forza vedere video tutorial per capire come disormeggiarla, ricaricarla e compiere le manovre in sicurezza. Si tratta di norme previste dalla legge: solo che noi abbiamo reso tutto più comodo grazie al digitale». Con questo virtual skipper la navigazione è assistita, soprattutto per quei casi in cui non è richiesta la patente nautica, dove proprio per questo le accortezze sono ancora più preziose.