Dai bike sharing ai parcheggi smart. L’innovazione che corre sulle due ruote
Oggi, venerdì 3 giugno, è la Giornata Mondiale della Bicicletta. Istituita nel 2018 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite è un’occasione per celebrare un mezzo con qualche secolo di vita sulle spalle, ma moderno come non mai. La transizione ecologica (oltre che energetica) passa anche attraverso un nuovo modello di mobilità. L’Italia, tra i paesi più motorizzati in Europa, ha fatto comunque passi avanti negli ultimi anni: i bike sharing (compresi i modelli free floating) sono presenti da nord a sud, con migliaia di due ruote a noleggio; nel 2019 il cicloturismo registrava un giro di affari di quasi 5 miliardi di euro; e nel 2021 si sono vendute 2 milioni di biciclette (cifra stabile rispetto al 2020 e incoraggiante dal momento che nel primo anno della pandemia una notevole spinta alle vendite era arrivata dal bonus bici, poi tolto l’anno successivo). In questo scenario di sviluppo verso la mobilità dolce ecco alcune startup italiane bike friendly da presentare nella Giornata Mondiale della Bicicletta.
BCPOD
Andare in bicicletta è comodo, è veloce, è economico. Purtroppo il rischio furti disincentiva non poche persone, che continuano a scegliere l’auto anche per i piccoli spostamenti. Per risolvere tutto questo – oltre a comprare lucchetti come dio comanda – un aiuto può arrivare da velostazioni, parcheggi custoditi, rastrelliere adeguate. Oppure parcheggi smart come quelli ideati da BCPOD, realtà innovativa con sede a Monza che ha ideato semplici box adattabili a qualsiasi situazione urbana. Si possono posizionare fuori da una scuola, da una stazione, o in centro. Il ciclista assicura il mezzo nel pod, che si apre tramite app, e può fare le sue commissioni senza pensieri.
REVO
Nella Giornata Mondiale della Bicicletta non possiamo non parlare delle ciclabili. Fondata nel 2018, la startup REVO è stata tra quelle accelerate nella prima edizione di Zero, verticale sul Cleantech e organizzato dalla rete di CDP Venture Capital. A differenza delle altre finora presentate, questa azienda non si concentra sulle biciclette, ma sul manto stradale. Come spiega l’azienda “mOOve è un sistema di mobilità modulare, prefabbricato, in plastica e gomma riciclata, riposizionabile, che non necessita di scavi o lavori stradali e può essere posato su qualunque superficie esistente, preservandola. Le mOOve sono ecosostenibili, riducono sensibilmente i tempi di installazione ed i costi di produzione e manutenzione”. Questi moduli hanno lo scopo di innovare nel campo delle piste ciclabili.
Smart Mobilities Solutions
L’altro problema – ma non parlatene come tale di fronte a olandesi o danesi – di andare in bicicletta è la pioggia. Chi è del settore spesso dice che non esiste cattivo tempo quando si pedala, ma solo cattivo equipaggiamento. Oltre a impermeabili e attrezzatura adeguata per pedalare in sicurezza con qualche goccia, vi parliamo del prodotto di Smart Mobilities Solutions, startup trentina che aveva lanciato una campagna di crowdfunding per sostenere il progetto di BikerTop, un ombrello per biciclette testato all’interno del terraXcube, il centro di simulazione di climi estremi presso il NOI Techpark di Bolzano. Al momento il prodotto non è disponibile, ma potete attivare la notifica per farvi avvisare dall’azienda.
Vaimoo
Pure nell’ambito sharing sono attive realtà innovative. Vaimoo è il nome di un e-bike sharing realizzato a Bari dalla società Sitael, specializzata in Internet of Things e nei trasporti. Il servizio ha convinto Copenaghen – una delle capitali europee della bicicletta – a importarlo in città per metterlo a disposizione di una cittadinanza abituata agli spostamenti in sella. Giusto per dare qualche numero: in Danimarca gli spostamenti in sella sono al 16%, mentre in Italia al 5% (dati ECF).
Zeroundici
Chiudiamo questo elenco di startup nella Giornata Mondiale della Bicicletta parlandovi di chi le biciclette, invece, le fa proprio. Zeroundici, è cresciuta nell’incubatore I3P del Politecnico di Torino e oggi realizza bici a pedalata assistita. A differenza di quelle tradizionali, le ebike sono senz’altro più comode (si fatica un pelo meno), ma la batteria richiede un peso maggiore da trasportare. L’obiettivo di questa azienda è di nasconderla nel telaio, cercando di alleggerire il più possibile il mezzo.