Coltivatori di Emozioni e Borghi più belli d’Italia portano avanti un’iniziativa a sostegno dell’enogastronomia con voucher e prodotti tipici
Valorizzare i borghi del Belpaese, da nord a sud, per sostenere i piccoli produttori e le antiche tradizioni agroalimentari. Con questo obiettivo, Coltivatori di Emozioni, piattaforma di Social Farming che sostiene e supporta le PMI dell’agro-alimentare, e l’associazione “I Borghi più belli d’Italia” hanno creato una partnership. Grazie a questa collaborazione è nata un’iniziativa che punta a valorizzare i meravigliosi borghi italiani portando in tavola prodotti di qualità, frutto di un’agricoltura sana e sostenibile, che rispetta i cicli naturali e la salute dell’ambiente e del consumatore. Un tour che ha avuto inizio nel 2018 insieme allo chef Simone Rugiati ed Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) e che oggi più che mai incentiva quelle piccole realtà che anche a causa della pandemia stanno risentendo della crisi.
“Un viaggio che proseguirà per tutto l’anno – afferma il cofounder e responsabile Business Development di Coltivatori di Emozioni, Biagio Amantia – Nel 2020 abbiamo portato a termine le prime 5 tappe: Toscana, Lombardia, Puglia, Molise e Sicilia. In questa fase di transizione a una nuova normalità, abbiamo assistito a un’accelerazione verso la sensibilizzazione su temi come quello della sostenibilità e della salvaguardia ambientale. Pertanto, con il nostro operato, siamo felici di potere aiutare in questo momento difficile i piccoli produttori. Contiamo sempre più sostenitori: sia privati che sponsor, e come struttura aziendale siamo cresciuti molto”.
Il tour con lo chef Rugiati per raccontare le eccellenze
L’Italia custodisce un patrimonio davvero prezioso di eccellenze enogastronomiche, con più di 5.000 prodotti
alimentari tradizionali censiti, 297 specialità DOP e IGP riconosciuti a livello comunitario e 415 vini DOC. Ogni territorio che circonda i piccoli borghi conserva una porzione di questo tesoro, il più delle volte tramandato di padre in figlio. Sono poche, infatti, le aziende agricole che ne custodiscono la memoria, che con l’abbandono dei territori e delle tecniche produttive di una volta rischia di scomparire. E in questo scenario, la pandemia non ha di certo aiutato. Sostenere queste piccole realtà produttive, contribuendo a preservare il territorio e l’economia dei Comuni aderenti alla rete dei Borghi più belli d’Italia è stato l’obiettivo principe dell’iniziativa del “Tour delle Emozioni” con lo chef Simone Rugiati.
Un viaggio che oggi ha anche l’intento di dare un segnale di speranza e ripartenza, tenendo alta l’attenzione sulla ricchezza del nostro Paese. Per tutto l’anno, grazie a questa iniziativa è possibile sostenere ‘a distanza’ uno dei piccoli agricoltori e produttori dei Borghi più belli d’Italia. Un’iniziativa che lo chef Rugiati ha appoggiato da subito con l’intento di portare in tavola prodotti naturali, provenienti da un’agricoltura sostenibile e/o biologica, che rispetti la biodiversità e il benessere del consumatore. Dalla piattaforma di Coltivatori di Emozioni è possibile selezionare il produttore e il borgo che si vuole sostenere e ricevere in cambio prodotti tipici di quella zona: dalla fagiolina del Trasimeno di Castiglione dal lago al farro di Abbateggio passando per il giglietto prenestino di Castel San Pietro ai vini di Sambuca di Sicilia. Ma non solo: ogni adozione genererà un buono lavoro da 1 ora interamente destinato al produttore adottato, che potrà usarlo per le varie attività lavorative (semina, vendemmia, raccolta, lavorazione ecc.), dando occupazione ai giovani che risiedono nel borgo e inserendoli così nel tessuto produttivo del territorio. Un “certificato di adozione” sarà recapitato al cliente.
Attraverso aggiornamenti stagionali, i sostenitori avranno anche modo di conoscere a distanza i borghi e le tradizioni agroalimentari che meritano di essere riscoperte. Le tipologie di adesione all’iniziativa sono tre: più alta sarà la donazione e più alte saranno le ricompense in prodotto che si riceveranno e le ore-lavoro donate ai produttori. Inoltre, uno dei pacchetti sarà impreziosito dalla guida de ‘i Borghi più belli d’Italia. “L’accordo fra I Borghi più belli d’Italia e Coltivatori di Emozioni permette alle persone di entrare a far parte di una rete di appassionati, agricoltori e aziende che vogliono dar vita a un nuovo ciclo di produzione responsabile per recuperare le buone tradizioni, sostenere le microeconomie locali e creare opportunità di lavoro nei piccoli borghi italiani, contro il loro spopolamento”, ha affermato il presidente dei Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi.
Coltivatori di Emozioni: chi sono e cosa fanno
Coltivatori di Emozioni è una piattaforma italiana di social farming nata in Puglia nel 2016 da un gruppo di amici appassionati di enogastronomia e turismo per sostenere i piccoli produttori agricoli, salvaguardare i territori rurali a rischio di abbandono e le antiche tradizioni contadine in via di estinzione. Cosa significa “social farming“? Grazie alle iniziative messe in campo, tramite le piattaforma si può “adottare” un’azienda agricola e la rispettiva coltivazione. Un nuovo ciclo produttivo a sostegno dell’ambiente e delle microeconomie locali.
“Contro lo spopolamento e l’abbandono di circa 6.000 attività sul nostro territorio e per la salvaguardia dei prodotti a rischio estinzione è nato Coltivatori di Emozioni – rivela Biagio – Tramite la piattaforma non solo facciamo conoscere le eccellenze del nostro territorio ma sosteniamo in modo concreto le piccole aziende con l’erogazione di voucher lavorativi che le stesse aziende possono utilizzare”. Presenti in 17 Regioni, Coltivatori di Emozioni selezionano i produttori secondo precisi canoni di sostenibilità. Questi, poi, divengono partner del progetto avviando così un processo di comunicazione anche a livello locale che permette di dare nuovo valore alla filiera. “Dopo essersi registrati sul sito di Coltivatori di Emozioni, il cliente sceglie il produttore che desidera sostenere e che tipo di contributo offrire. Sono presenti 3 tipi di pacchetti con i quali il cliente riceverà eccellenti prodotti enogastronomici a domicilio, e, allo stesso tempo, permetterà all’azienda di lavorare con voucher che la singola realtà deciderà come impiegare e che saranno, successivamente, rendicontati“. Una sorta di “Treedom” che permette anche di visionare, passo passo, gli sviluppi delle realtà che si sono sostenute, con foto dei terreni, delle piante e aggiornamenti mensili. I prodotti che vengono consegnati a domicilio variano in base alla stagione e ai tempi di spedizione previsti. “Il certificato di adozione base con un voucher da un’ora di lavoro costa 25 euro, per arrivare ad una box con voucher per 3 ore di lavoro al costo di 100 euro“, afferma Biagio.
Si innesca così una rete sostenibile formata da utenti, aziende sponsor, produttori agricoli, associazioni, enti di formazione, istituti scolastici e pubblica amministrazione che, a vario titolo, si impegnano per il rilancio e lo sviluppo economico del territorio in un’epoca difficile e che ha visto tanti giovani mettersi in gioco, alcuni dei quali anche laureati, nel rilancio dell’agricoltura. “Tra quelli che fanno parte della rete di Coltivatori di Emozioni c’è una ragazza emiliana laureata in Marketing che si è trasferita a Monte San Pietro per recuperare un vecchio casale dei nonni e farne un piccolo agriturismo e un giovane di Frosinone, anche lui laureato in Marketing, che è tornato nella sua terra di origine per produrre prodotti di altissima qualità enogastronomica”, conclude Biagio.
Leggi anche: Storie di Heidi dei giorni nostri: dopo la laurea si va ad allevare bestiame tra i monti
Nel 2018, Coltivatori di Emozioni ha ricevuto il Green Pride come Best Practice per aver ideato un nuovo ciclo produttivo a sostegno dell’ambiente e delle microeconomie locali applicando la tecnologia all’agricoltura per recuperare i terreni incolti, tutelare l’ambiente e creare nuove opportunità di Green Job. Coltivatori di Emozioni in futuro punta all’ampliamento, ad investire nel settore marketing e a coinvolgere sempre più le amministrazioni comunali e le associazioni presenti sul territorio.