Mirta seleziona e spedisce in tutto il mondo prodotti made in Italy derivati dalla pelle di cactus, ananas, mela e in legno di betulla
Oggi l’artigianato di moda italiano si rivela sempre più ecofriendly e i trend in aumento, in particolar modo nell’ultimo anno, sono quelli della sostenibilità e della social responsibility. In questa direzione lavora Mirta che, sin dalle sue origini, supporta gli artigiani valorizzandone non solo i prodotti ma la stessa figura professionale. «C’è una sensibilizzazione sempre più forte verso i temi green da parte degli artigiani e, nell’ultimo anno, sul tema “ecofriendly” c’è stata molta attenzione, soprattutto da parte dei più giovani – spiega Martina Capriotti, cofounder di Mirta – Ci sono artigiani che iniziano a lavorare su materiali specifici come la pelle di cactus o le foglie di ananas producendo materiali di altissima qualità. Allo stesso tempo, questi prodotti hanno bisogno di una elevata manutenzione. Per questo offriamo servizi di riparazione e mettiamo a disposizione del cliente dei kit che permettano al prodotto di mantenersi più a lungo”.
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L’impegno di Mirta per la sostenibilità
“Facciamo una selezione a monte sia delle imprese che dei prodotti derivati da produzione artigianale made in Italy di lusso – spiega Martina – Con un focus su aziende che già lavorano in modo sostenibile con i materiali. La domanda del mercato sta aumentando e, noi, ci riteniamo parte di questa”. Tra le aziende che Mirta sta seguendo da vicino in questo percorso verso la sostenibilità ci sono: Adelaide Carta, che lavora il piñatex, una pelle vegana derivata dall’ananas e il sughero; Buti, tra i più celebri artigiani toscani, che propone un modello di borsa il cui interno è fatto di pelle derivata dagli scarti della mela; Beltrami, che, dalla polpa del legno di betulla ricava un innovativo filato, naturale ed ecologico con una procedura sostenibile ed ecocompatibile e l’azienda di Marco Trevisan, designer e artigiano triestino, che, dalle foglie di cactus ha prodotto una pelle vegetale con cui ha messo a punto la versione vegan dell’iconica borsa Diamond, realizzata con un materiale traspirante, biodegradabile e con un impatto ambientale minimo rispetto alle pelli tradizionali.
Un modello di business a zero sprechi
Mirta, la piattaforma di e-commerce per acquirenti e artigiani del lusso Made in Italy, annuncia il proprio impegno a sostegno di un artigianato fashion sempre più green che passa dalla selezione alla spedizione dei prodotti. In questo senso, partendo dall’analisi dei bisogni degli artigiani, Mirta ha individuato nel modello “made to order“, un nuovo business a zero sprechi. “Nasciamo per supportare tutti quegli artigiani che hanno difficoltà ad entrare nel mondo dell’e-commerce – racconta Martina Capriotti – L’e-commerce richiede uno stock, con grandi investimenti, e, ascoltando i problemi degli artigiani, abbiamo creato un modello che permettesse a loro di non incorrere in rischi e, ai clienti, di vivere l’esperienza come se entrassero nella bottega artigiana e chiedessero all’artigiano di fare un prodotto su misura”. Il cliente, quindi, ordina un prodotto e soltanto dopo averlo ordinato l’artigiano si mette a lavoro per prepararlo. “Questo modello, da una parte evita la creazione di stock in eccesso anche se al cliente viene richiesto un tempo di attesa più alto che, spesso, però è apprezzato perché si percepisce l’attenzione e la meticolosità con la quale l’artigiano produce l’oggetto richiesto”.
La pandemia e le difficoltà dell’ultimo anno hanno fatto evolvere il modello del pre-order. “Quando le botteghe erano chiuse, comunque ci sono state tante richieste di pre-order che, poi, sono state soddisfatte nel momento in cui le botteghe hanno riaperto – continua Martina – Questo ha allungato i tempi di delivery ma, allo stesso modo, lato cliente c’era tanta voglia di supportare gli artigiani in un momento difficile”.
I mercati internazionali di Mirta
“Il nostro progetto nasce a misura di artigiano e parte dai bisogni degli artigiani, pertanto siamo specializzati nel made to order perché è stato lo stesso mercato a richiedere questo modello – spiega Ciro Di Lanno, cofounder di Mirta – Siamo un business online che lavora principalmente con l’Estero, soprattutto in USA e Asia, che è per noi il secondo mercato dopo gli Stati Uniti, in particolar modo a Hong Kong e Singapore e, da poco, siamo anche sul mercato cinese. Tra i nostri prossimi obiettivi c’è la costruzione di una nuova base operativa; la creazione di un packaging sempre più ecosostenibile, la completa trasparenza del prodotto e della filiera, e vogliamo, inoltre, ridurre il nostro impatto sull’ambiente per quanto riguarda le spedizioni“.