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Dall’analisi della Fondazione Social Venture GDA sull’impact Investor Survey 2019 emerge come 2/3 sono gestiti con un approccio “finance first”, con obiettivi di rendimento di mercato e 1/3 con un approccio “impact first”
Prosegue a ritmi elevati la crescita dell’ impact investing: un peculiare tipo di approccio al mondo della finanza sostenibile, che qualifica gli investimenti realizzati in aziende e organizzazioni strutturate per rispondere intenzionalmente a sfide sociali, ambientali o culturali, con obiettivi misurabili, e in grado remunerare o almeno rimborsare il capitale investito.
I criteri che qualificano gli investimenti realizzati in una logica impact investing
È stato di recente pubblicato, infatti, l’Impact Investor Survey 2019 del GIIN, il Global Impact Investing Network che comprende al suo interno asset managers, società di advisory e investitori i cui portafogli vengono gestiti secondo logiche impact. I membri appartengono a diverse categorie di investitori, che utilizzano strumenti molto differenziati in termini di rischio, rendimento e impatto. Come ogni anno, Fondazione Social Venture GDA, prima Fondazione in Italia dedicata alla promozione e allo sviluppo dell’impact investing – come braccio strategico e operativo di Fondazione Cariplo – presenta l’analisi di sintesi dell’Annual Impact Investor Survey.
L’analisi di Fondazione Social Venture GDA
Nel 2018, il totale delle risorse finanziarie gestite con logiche di impact investing ha raggiunto quota 502 miliardi di dollari, oltre il doppio rispetto al 2017. L’effetto non è solo dovuto a un aumento della compagine dei membri del GIIN – passati da 229 nel 2017 a 266 nel 2018 – e quindi a una maggiore diffusione dei principi di impact investing nel mondo, ma anche a una crescita dei portafogli dei singoli rispondenti rispetto all’anno precedente.
Quanto si investe…
Dei 502 miliardi di dollari, circa 2/3 sono gestiti con un approccio “finance first”, con obiettivi di rendimento di mercato, e 1/3 con un approccio “impact first”, in cui l’obiettivo di rendimento è inferiore ai tassi di mercato o orientato alla preservazione del capitale.
Anche l’ammontare investito annualmente è aumentato a un ritmo superiore al 50% annuo dal 2014 al 2017, per stabilizzarsi nel 2018 a quota 33 miliardi di dollari investiti, sebbene riporti un calo nella dimensione media degli investimenti del campione.
…E dove si investe
In termini di settore, invece, gli investitori continuano a privilegiare la microfinanza, i servizi finanziari, l’housing sociale e l’energia, che costituiscono insieme circa il 50% degli asset gestiti. Tuttavia, l’allocazione verso altri settori è in grande crescita, come nel caso dell’agrifood, passato dal 6% del 2017 al 10% del 2018.
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In termini geografici, i capitali allocati nei mercati emergenti rappresentano il 50% del totale, in leggero calo rispetto al 2017, allorquando per la prima volta avevano superato quelli indirizzati verso i mercati sviluppati. Asia, America Latina ed Europa Occidentale hanno registrato tassi di crescita annui nell’arco di tempo 2014-2018 superiori al 65%, rispetto al 45% del Nord America, che resta la zona a maggiore attrazione di capitali (141 miliardi, 28% del totale).
E in Italia?
Un ultimo sguardo all’Italia: in attesa dei risultati 2019, secondo la ricerca Tiresia Social Impact Outlook 2018, sono 210 milioni di euro gli asset di gestori e investitori italiani che rispondono a logiche di impact investing. “Se da un lato il settore è ancora in una fase prematura, a fronte di 502 miliardi di dollari a livello globale, si ipotizza che entro il 2021 in Italia gli asset gestiti possano raggiungere quota €400 milioni. Secondo le stime della Fondazione Social Venture GDA, questo potrebbe significare un investimento medio annuo di almeno 20 milioni di euro annui a regime, a fronte di una stima attuale intorno a 6-10 milioni all’anno. Un mercato ancora piccolo in Italia e poco maturo dal lato della domanda, ma che evidenzia segnali di crescita, attirando nuovi investitori che cercano obiettivi di impatto sociale, ambientale e culturale, oltre a un rendimento finanziario – spiega Marco Gerevini, Consigliere Delegato di Fondazione Housing Sociale e Membro del Cda della Fondazione Social Venture GDA.
Impact investing: un’opportunità per le startup a vocazione sociale
In questo scenario si colloca l’idea del programma Get it! – Percoso di Valore, iniziativa promossa dalla Fondazione Social Venture in collaborazione con Cariplo Factory, che nasce dalla constatazione che in Italia esiste un variegato ecosistema di startup e potenziali nuovi imprenditori sociali, con idee imprenditoriali che potrebbero raggiungere la sostenibilità economica e rispondere a sfide rilevanti, ma che sono in una fase troppo prematura per risultare attraenti per i venture capital o i social venture capital.
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Get it!, infatti, attraverso l’offerta di percorsi tailor-made di incubazione/accelerazione e mentorship, intende creare le condizioni ideali per permettere a nuove startup sociali, anche nella fasi iniziali di sviluppo, di germogliare e crescere, rendendosi investibili in una logica di impact investing. Fino al 15 settembre è possibile candidarsi alla quarta Call For Impact “Education e Job Opportunities rivolta a startup, team innovativi, aziende e aspiranti imprenditori capaci di offrire soluzioni innovative nelle aree Education, Job Opportunities, Empowerment femminile e Inclusione socio-lavorativa.