L’enorme fabbrica di batterie al litio dovrebbe coprire il fabbisogno di tutte le vetture che l’azienda pensa di produrre nei prossimi 5 anni. E non solo, dato che i brevetti Tesla sono “open source”
Produrrà da sola più batterie al litio di tutte quelle prodotte nel mondo nel 2013. È la nuova futuristica Gigafactory di Tesla Motors, aperta a giugno scorso nel Nevada per costruire nuove batterie al litio e alimentare le auto elettriche del futuro. Gigafactory, il cui design ricorda curiosamente quello di un enorme chip, dovrebbe essere funzionante già nel 2017, per un totale di 500-1000 ettari di terra e 6500 lavoratori. Il costo previsto per realizzare l’impianto è pari a circa 5 miliardi di dollari.
Che tipo di batterie saranno
Le batterie saranno tante e potenti: una capacità complessiva annuale di 35 Gwh. La ragione che ha spinto il gruppo di Elon Musk in questa direzione, in collaborazione con Panasonic, è il mercato stesso di Tesla Motors, che stima una produzione di 500 mila nuove vetture elettriche ogni anno per i prossimi 5 anni. Secondo le ultime notizie inoltre, per l’inizio del 2016 Tesla dovrebbe lanciare Model X, il nuovo «CUV» (crossover user vehicle).
Un quantità enorme di auto quella stimata da Tesla, che richiederebbe solo per sé di poter usufruire di tutta l’attuale produzione mondiale di batterie, cosa decisamente poco fattibile visto l’interesse che il settore delle auto elettriche sta producendo anche su altri colossi dell’high tech. Apple per esempio, ha dichiarato di voler immettere sul mercato la prima iCar entro il 2020. Inoltre, non dimentichiamo che a giugno del 2014 proprio Tesla Motors è stata protagonista di una vera e propria rivoluzione, rilasciando i propri brevetti in “open source” al grido di “All our patents are belong to you”.
Con Gigafactory produrre batterie al litio costerà molto meno. Anzitutto poiché a quanto si apprende le fonti di alimentazione dovrebbero essere unicamente rinnovabili; inoltre secondo le stime, nel 2020 il costo di un kWh dovrebbe essere ridotto del 30%. L’impianto dovrebbe poi provvedere al riciclaggio delle batterie dismesse.
Quello di Elon Musk, attuale CEO di Tesla, non è dunque un mero investimento, ma una sfida. Il 30 aprile scorso infatti è stato annunciato che quella che chiamiamo Gigafactory in realtà sarà Gigafactory 1, dato che l’intenzione della maison californiana è quella di costruire altre Gigafactories in futuro, anche se non necessariamente made in Tesla.
@CristinaDaRold