Sonam Wangchuk, scienziato-ingegnere indiano, ha vinto il Rolex Award for Enterprise in Environment 2016 con le sue Ice Stupa, torri ghiacciate artificiali che potranno salvare le zone rurali intorno all’Himalaya.
Poche settimane fa il trattato di Parigi è entrato in vigore. E non è un caso. Il cambiamento climatico sta trasformando molte zone del nostro pianeta. Compresa la catena montuosa più famosa e importante, l’Himalaya, i cui ghiacciai si stanno sciogliendo a causa dell’aumento delle temperature. Sonam Wangchuk, insegnante, scienziato e ingegnere indiano, ha studiato una possibile soluzione: installare dei ghiacciai artificiali capaci di sopperire a questo problema.
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Un futuro da riscrivere
La questione sollevata da Wangchuk è urgente. Secondo l’European Geoscience Union il 70% dei ghiacciai dell’Himalaya è destinato a scomparire entro il 2100. Meno risorse d’acqua potrebbero mettere in ginocchio un’economia già abbastanza precaria e che si basa, in gran parte, su agricoltura e pastorizia. Soprattutto quando, durante la primavera, le scorte di acqua si riducono sempre più. Per questo entrano in gioco le Ice Stupas, vere torri di ghiaccio artificiale che Wangchuck ha iniziato a progettare, nel 2013, insieme ai suoi studenti e a una scuola alternativa, nata nel 1988, per riformare un sistema educativo allora carente.
Il primo prototipo di Ice Stupa
Due anni dopo, anche grazie a una campagna di successo su Indiegogo, è stato costruito il primo prototipo del ghiacciaio, alto due piani. Furono usati tubi per una lunghezza superiore ai due chilometri. Un Ice Stupa che è stato in grado, durante la primavera, di aiutare gli agricoltori a irrigare i loro campi e a piantare oltre 5mila alberi. Fornendo oltre 1 milione e mezzo di litri di acqua. Anche grazie a questi risultati Wangchuk si è aggiudicato il Rolex Award for Enterprise in Environment per il 2016, un riconoscimento che lo ha convinto ad insistere sulla sua idea.
I ghiacciai artificiali non sono di per sé una novità assoluta. Ma l’ingegnere indiano ha elaborato una versione più innovativa che si basa sulla raccolta l’acqua a bassa quota e sulla riduzione dello spessore della struttura in favore della crescita in altezza. Come un cono rovesciato. In questo modo è possibile ritardare lo scioglimento del ghiacciaio: un Ice Stupa di 40 metri di altezza può arrivare a conservare più di 15 milioni di litri di acqua esponendo una parte più limitata del suo corpo ad agenti naturali come sole e vento.
In questo modo la velocità di scioglimento diventa fino a 5 volte più lenta.
Con il premio, Wangchuk costruirà altri venti torri ghiacciate alte 30 metri ciascuna. Verranno collocate in diverse località dell’India nord-occidentale e avranno il compito di conservare al meglio una regione colpita profondamente dalle evoluzioni, negative, del clima. In perfetta armonia con il nome che ha ispirato la struttura, Stupa, ovvero i monumenti buddhisti che, oltre a essere luogo di preghiera, sono adibiti alla conservazione delle reliquie. Beni preziosi. Come l’acqua.