Gli utenti, attraverso le proprie ricerche, accumulano soldi da devolvere poi ai progetti che più stanno a cuore: dal sociale all’ambiente
Tra i vari motori di ricerca, il più conosciuto e usato è sicuramente Google. Ma non è l’unico. Lilo (qui il sito) è una vera innovazione nel settore e Federica Fusco, responsabile di Lilo.org in Italia, ci ha spiegato perché.
“È un motore di ricerca solidale. Funziona allo stesso modo di Google e permette alle persone di fare le loro ricerche, però il 50% di quello che Lilo guadagna lo riversa in progetti sociali ed ambientali, seguendo la scelta degli utenti”. Non solo si usufruisce di un servizio, quindi, ma facendolo si finanziano dei progetti, senza che l’utente sborsi alcuna cifra di tasca propria.
Federica Fusco, responsabile di Lilo.org in Italia
Come funziona Lilo
“Il motore di ricerca guadagna soldi attraverso i link commerciali. Il 30% del ricavato va al management e il 20% alla comunicazione sui progetti e sul sensibilizzare la popolazione sui temi sociali e ambientali. Puntiamo a rendere più consapevole l’utente e a metterlo in prima linea su questi temi. Sono proprio gli utenti a scegliere quali progetti verranno finanziati e in che misura”, ci ha spiegato Federica.
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Il procedimento è molto semplice: ogni volta che un utente fa una ricerca su internet guadagna una simbolica goccia d’acqua e quella genera del denaro per il motore di ricerca. Così quando si raggiunge un tot di gocce si può decidere se donarle ai vari progetti e Lilo le trasforma in denaro. I progetti finanziati da Lilo sono sociali e ambientali: come slow food per la biodiversità o progetti per contrastare il gioco d’azzardo, ma anche di educazione e di sanità.
Contro il gioco d’azzardo e a favore del Decreto Dignità
Lilo.org, inoltre, prende l’iniziativa e propone agli italiani un modello di web più rispettoso degli utenti, eliminando le pubblicità sul gioco d’azzardo. Un nuovo impegno che completa il sostegno del motore di ricerca verso Slotmob, il movimento italiano di sensibilizzazione all’impatto negativo del gioco d’azzardo, all’origine del decreto Dignità e del quale è partner da febbraio 2018.
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Ma quante persone ci lavorano? “La sede principale è a Parigi, altre a Nantes e in Spagna e siamo una decina. Io sono in Italia. Sono venuta a conoscenza di Lilo durante il mio periodo in Erasmus a Parigi. Mi sono imbattuta in questo motore di ricerca e ho visto che non c’era il logo di Google. Poi informandomi, ho scoperto cosa fosse e mi sono messa in contatto con i due ideatori del modello e abbiamo pensato di importarlo in Italia per far partecipare anche i progetti nostrani”.