Meno zuccheri, grassi ridotti in 73 prodotti, smart working, Treno del Grano (3.300 camion in meno), gas serra ridotto, persino stampanti 3D. E’ il rapporto di sostenibilità Barilla (che chiude il fatturato 2015 a +2%)
Meno grassi, meno zucchero, insomma più attenzione alla salute e anche all’ambiente. Lo dice il rapporto di sostenibilità di Barilla “Buono per Te, Buono per il Pianeta”, presentato insieme al bilancio economico (un +2% di fatturato nel 2015), che evidenzia i principali risultati raggiunti dall’azienda sul tema del benessere delle persone, del Pianeta e della comunità. Dal 2010 ad oggi, Barilla ha riformulato ben 219 prodotti. Solo negli ultimi 3 anni il Gruppo ha ridotto i grassi totali e i grassi saturi in 73 prodotti e il sale in 15 prodotti. I nuovi prodotti sono stati lanciati con meno zucchero rispetto alla media del settore e più fibra.
Agricoltura sostenibile, progetti potenziati
Il Gruppo ha potenziato lo sviluppo dei progetti di agricoltura sostenibile: nel 2015 Barilla ha acquistato 140.000 tonnellate di grano duro sostenibile (+50% rispetto al 2014) da 1.300 aziende agricole. Allo stesso tempo ha triplicato (dal 6% al 18%) la quota di materie prime strategiche acquistate da filiere gestite responsabilmente: l’obiettivo è raggiungere il 100% entro il 2020. Riguardo l’attenzione all’Ambiente, c’è stata inoltre una riduzione del -19% dei consumi idrici e del -23% delle emissioni di gas serra, per ogni tonnellata di prodotto. Tutto questo grazie anche al progetto del Treno del Grano: un nuovo raccordo ferroviario per il trasporto del grano duro fino al più grande stabilimento di pasta al mondo presso la sede Barilla a Parma, il che significa avere circa 3.300 camion in meno sulle strade, con una riduzione di 1.100 tonnellate di emissioni di gas serra.
Smart working e stampante 3D
Il 2015 ha rappresentato anche l’anno dello Smart Working: il progetto che permette a tutti di lavorare in remoto. Ad oggi, circa 3 impiegati su 4 (74%) hanno aderito. Quanto all’innovazione c’è da ricordare la stampante 3D che Barilla ha da poco presentato a Cibus, la fiera internazionale sul cibo di Parma. L’azienda, ha messo a punto una maniera innovativa per fare la pasta: stamparla in 3D. Basta caricare l’impasto nelle cartucce della macchina al posto dell’inchiostro, il tecnico disegna una forma sul computer e le informazioni vengono trasmesse alla stampante, che le materializza nelle forme volute, già pronte da cuocere.
Fatturato 2015 a 3,3 miliardi (+2%)
Intanto sul versanete economico il fatturato 2015 del Gruppo Barilla è salito a 3,3 miliardi di euro, il 2% in più rispetto al 2014 al netto dell’effetto cambio. Il margine operativo ricorrente, al lordo degli interessi, tasse, delle svalutazioni e degli ammortamenti (EBITDA), ha avuto un’incidenza media del 13% sul fatturato, in linea con l’anno precedente (440 milioni di euro rispetto ai 427 milioni del 2014). Nel corso del 2015 la spesa per investimenti del Gruppo Barilla è stata di circa 147 milioni di euro, pari a circa il 4% del fatturato. Prosegue la riduzione dell’indebitamento del Gruppo, che è passata dai 250 milioni del 2014 a 170 milioni di euro del 2015. I volumi di vendita sono stabili rispetto al 2014. L’Italia rappresenta quasi la metà del fatturato del Gruppo. Nonostante un contesto economico e sociale difficile, nel quale i consumi nelle categorie di prodotti in cui il brand compete sono in declino, “Barilla ha continuato a fare meglio della media del mercato”. La pasta senza glutine – insignita del Premio Nazionale Italiano dell’Innovazione 2016 – e la pasta integrale continuano a crescere a tassi superiori a quelli di mercato, contribuendo ad aumentare la quota complessiva del marchio Barilla.
La vetrina digitale a New York
Negli Usa la crescita è stata sostenuta dalla categoria Pasta, anche grazie al lancio di nuovi prodotti, come pasta “Pronto”, e al consolidamento di prodotti nei settori premium e senza glutine. A New York, nell’ottobre 2015 è stato inaugurato il terzo ristorante Academia Barilla. Il locale ha una vetrina interattiva digitale: primo caso al mondo nel retail della ristorazione che permette al pubblico di postare direttamente sul vetro del ristorante i commenti sui social network utilizzando la vetrina del ristorante.