Tesla, dopo aver completato l’acquisto di Solar City (entrambe sono creature di Elon Musk) ha deciso di alimentare con le sue tecnologie un’intera isola delle Samoa Americane. L’energia solare farà risparmiare ai suoi abitanti 400mila litri di combustibile fossile all’anno.
«Tesla e Solar City, portando avanti un progetto unico, riusciranno a creare prodotti residenziali e commerciali totalmente integrati. Cambieranno e miglioreranno il modo in cui si genera, si immagazzina e si consuma energia». Elon Musk è raggiante. Da diversi mesi, infatti, si parlava della fusione di quelle che, insieme a SpaceX, sono le sue creature più importanti. Ma non è finita qui. C’è un’isola, nell’Oceano Pacifico, che sarà alimentate interamente con energie rinnovabili e che servirà per testare le nuove tecnologie sviluppate da Solar City. Una rivoluzione che prende vita in un vero paradiso terrestre.
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Ta’u, l’isola della rivoluzione energetica
Il meccanismo che scatta nel cervello è semplice. Atollo, sperimentazioni, futuro. Il nostro cervello si muove automaticamente portando alla mente quei test nucleari che, soprattutto in passato, hanno devastato alcune tra le più belle e selvagge isole del Pacifico. Ma non è questo il caso. Ta’u fa parte dell’arcipelago delle Samoa Americane, è abitata da circa 600 persone e per alimentarsi consuma oltre 400mila litri di combustibile fossile.
Così Musk ha portato sull’isola una struttura gigantesca formata da 5.328 pannelli fotovoltaici. Pannelli che serviranno per catturare l’energia dei raggi solari e cambiare radicalmente le abitudini energetiche dei suoi abitanti. La tecnologia di Solar City è in grado di produrre 1.4 megawatt di energia da stoccare nelle Tesla Powerpack. Una riserva che garantisce un’autonomia di circa 72 ore e che sarà utilizzata dalle imprese, dai moduli abitativi e dalle strutture che erogano servizi per la comunità di Ta’u.
Tesla e l’acquisto di Solar City
L’offerta di Tesla è stata ufficializzata a giugno. Ma per arrivare alla finalizzazione, visto anche il conflitto di interessi, bisognava aspettare il via libera del consiglio di amministrazione di Solar city che è arrivato solo qualche mese dopo, con l’85% dei pareri favorevoli. Si tratta di un’operazione notevole per una cifra pari a 2,6 miliardi di dollari in azioni. Una fusione che dà la possibilità a Musk di proporre ai suoi clienti una vasta scelta nell’ambito delle energie pulite: «Non essere in grado di vendere soluzioni per l’energia solare direttamente nei negozi di Tesla è stato un limite. Ora possiamo farlo e in molte occasioni raddoppiare la vendita». Pensando sia agli affari che al futuro del pianeta.