Cosa facciamo nel quotidiano per rispettare l’ambiente? E quanto è importante la community? I risultati del Milanese Imbruttito
Quanto interessa, davvero, il cambiamento climatico? E cosa facciamo realmente nella vita quotidiana per sostenere l’ambiente? Il Milanese Imbruttito, durante la Milano Digital Week, ha presentato i risultati del suo “Sondaggio semiserio sulla sostenibilità” che, in veste ironica e divertente, seguendo il tone of voice che da sempre caratterizza la stessa agenzia creativa, ha indagato le abitudini della community.
I risultati del sondaggio del Milanese Imbruttito
Con oltre due milioni e mezzo di followers, sono stati più di 900 coloro che hanno preso parte al sondaggio. Il 52,3% di questi si è dichiarato mediamente preparato sul tema della sostenibilità e il 17,2% afferma di conoscere molto bene l’argomento. Solamente il 4,2% ammette di saperne ancora troppo poco.
La sostenibilità si è confermata non essere soltanto un trend topic del momento, ma un tema che preoccupa e sensibilizza la community. In particolar modo, gli intervistati affermano di interessarsi alla sostenibilità principalmente per tutelare le generazioni future (62,3%) ma anche per salvare il pianeta (60,6%). Solo l’1,9% afferma di interessarsi perché il tema va di moda. Tra le preoccupazioni ci sono: l’aumento dei rifiuti (54,9%), i cambiamenti climatici (53,7%), i danni alle specie animali (33,5%) e l’inquinamento atmosferico (21,5%).
Cosa fare, dunque, per proporre azioni concrete? La community degli Imbruttiti si schiera a favore della raccolta differenziata, umido compreso. Il 96,1% dei rispondenti dichiara, infatti, di farla quotidianamente. Staccare i caricabatterie e spegnere gli elettrodomestici quando non in uso è la norma per il 39,9% degli intervistati e il 4,9% è munito di monopattino elettrico.
Che cosa ci si attende dalle istituzioni? Gli intervistati si aspettano norme più severe che regolamentino l’utilizzo del riscaldamento condominiale, spesso acceso anche quando non necessario (45,3%), più bike sharing, piste ciclabili (43,2%) e parcheggi gratuiti per le auto a basso consumo ( 36,8%). Ed è il 74,4% dei rispondenti a dichiarare di essere disposto a pagare di più un prodotto o un servizio sostenibile, rispetto alla versione “non green” dello stesso.
Durante la spesa, invece, i rappresentanti della community imbruttita tengono d’occhio l’uso della plastica nel confezionamento (40,4%) e l’origine del prodotto (il 35,4% li preferisce biologici, il 34,5 a chilometro zero). Il 34% dei rispondenti ha dichiarato di valutare, al momento della scelta, solamente l’aspetto economico. Il 35,7% è a conoscenza del fatto che al ristorante si può chiedere l’acqua del rubinetto e, a fine pasto, portare via quanto avanzato all’interno delle cosiddette “doggy bag”. Il 18,7% dichiara di non averle mai chieste e il 35,2% di non essere a conoscenza di questa opportunità ma di volerla mettere in pratica appena si potrà tornare a mangiare fuori.
Il progetto Green&Grano
SNAM, una delle principali società di infrastrutture energetiche, si è appoggiata proprio agli Imbruttiti per portare avanti il progetto Green&Grano. «Con questo progetto vogliamo dialogare con un target diverso dal nostro consueto – afferma Maria Cristina Giugliano, responsabile della comunicazione digitale per SNAM – Tramite la nostra società Snam4mobility, offriamo servizi integrati per una mobilità sostenibile a gas naturale e biometano, con l’obiettivo di aprire nuove stazioni di rifornimento per favorire lo sviluppo di questi. Con Green&Grano abbiamo voluto implementare la awareness sul tipo di mobilità sostenibile con un tone of voice differente da quello istituzionale dei nostri canali, per cui ci siamo rivolti per questo al Milanese Imbruttito. Giocando sul dialogo tra il “Milanese” e il “Nano” vogliamo, con tono ironico, sensibilizzare sul tema della sostenibilità in particolar modo verso le nuove generazioni».
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Il mantra delle “Tre G”, “Green, Grano e Gas Naturale“, è divenuto il motto della campagna portata avanti da SNAM e gli Imbruttiti”.
La forza della community
“Una forza del nostro progetto è l’immedesimazione delle persone con i nostri concetti – racconta Federico Marisio, responsabile delle produzioni video del Milanese Imbruttito – Siamo stati tra i primi a lanciare i video sui social, nel 2015, e abbiamo rischiato perché pensavamo che la community potesse immaginarsi un certo tipo di personaggio che non fosse rispondente a quello reale. Questo, però, non è successo, anzi, abbiamo ottenuto un ottimo riscontro”. Di “social responsibility” se ne parla molto, sempre di più, ma che cosa significa nel concreto? “Analizzando la città di Milano il tema è molto sentito e negli ultimi anni ha vissuto un’evoluzione che ha permesso ai cittadini di essere fieri della propria città – afferma Marco De Crescenzio, Brand Licencing Director e direttore generale della comunicazione social del Milanese Imbruttito – Proprio perché si parla a un pubblico vasto, individuare dei trend e focalizzarsi su questi è un aspetto centrale. Il nostro ruolo è proprio quello di sensibilizzare su certi valori affrontandoli con un linguaggio semplice e ironico, tipico dei social network, con contenuti divertenti e un po’ dissacranti. Ci vediamo come un veicolo per affrontare temi importanti”.
“Dal momento in cui hai a che fare con un pubblico così vasto hai anche una grande responsabilità – conclude Federico – Riuscire a toccare argomenti importanti con un linguaggio leggero permette di raggiungere ottimi risultati”.