L’invenzione si chiama Lucy, ed è un innovativo robot capace di illuminare le case di luce naturale senza bisogno di energia elettrica. L’idea di una startupper italiana e dei suoi amici.
Attivare la vitamina D, rendere più felici noi stessi e i nostri animali domestici, abbronzarsi e coltivare un giardino dovunque si desideri, anche in un piccolo appartamento buio di città. Oltre alla possibilità di fare foto e video con la luce giusta, aspetto tutt’altro che secondario nell’era di Instagram e pinterest. Questi sono solo alcuni dei benefici della luce solare, e la novità oggi è che un gruppo di giovani italiani ha trovato il modo di portarla dentro le nostre case dandoci la sensazione di essere all’aperto, senza bisogno di corrente elettrica. Un piccolo Prometeo in grado di “rubare” la luce naturale dall’esterno e portarla nelle nostre stanze. E il tutto senza far arrabbiare gli dei.
Il moderno Prometeo è una sfera di circa 50 cm di diametro e si chiama Lucy (non esisterebbe nome più azzeccato!). Il suo cuore è un eliostato, un sistema di specchi progettato per seguire il percorso del sole durante il giorno, immagazzinarne l’energia e proiettare la luce in un determinato punto, per esempio all’interno di una stanza. Lucy è un sistema indipendente che non ha bisogno di allacciamenti alla rete elettrica, dato che si autoalimenta grazie alla presenza di celle fotovoltaiche.
L’innovazione di Solenica, così si chiama la startup che ha messo a punto Lucy, non è l’eliostato, in sé, ma aver pensato che questa tecnologia, finora sfruttata solo in contesti industriali, potesse facilmente essere utilizzata nelle nostre case per risparmiare energia e quindi denaro. Secondo le stime di Solenica, Lucy permetterebbe a ognuno di noi di ridurre l’impronta ecologica, la famosa “carbon footprint”, di una tonnellata ogni anno.
Forse non è un caso che il robot abbia un nome femminile. L’ideatrice di Solenica è infatti una donna, Diva Tommei, un nome senza dubbio da seguire nel panorama imprenditoriale italiano. Una giovane biotecnologa, che dopo essersi occupata per anni di cellule staminali, ha vinto un dottorato in Bioinformatica presso l’Università di Cambridge, che a sua volta l’ha condotta poi alla Singularity University, la celebre realtà made in Silicon Valley nata per formare i tech-leader del futuro. Ritornata a casa Diva inizia la sua nuova vita da imprenditrice come co-fondatrice di diverse start-up nel settore biotech fino a quando ha l’idea di fondare Solenica, di cui oggi è CEO. Accanto a lei i co-fondatori Alessio Paoletti e Mattia Di Stasi.
“Ho fondato Solenica con l’idea di sviluppare dispositivi robotici che aiutino le persone a distribuire e a gestire l’energia solare nelle loro case e negli ambienti di lavoro, cioè dove trascorrono la maggior parte del loro tempo” si legge nella presentazione che Diva fa di sé nel suo profilo linkedin. “Il mio percorso di carriera è stato poco ortodosso” continua, ma sembra oggi piuttosto promettente.
Attualmente Solenica è solo un prototipo, non ancora presente sul mercato, ma a quanto si legge nel loro sito web, i tempi non dovrebbero essere troppo lunghi.