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In provincia di Siracusa la nuova piattaforma per ridurre i costi di produzione
Il mondo sta sperimentando i benefici dell’elettrico. A cominciare dalla mobilità, le emissioni calano ed è anche possibile ridurre l’inquinamento acustico. Ma non si possono decarbonizzare tutti i settori solo con l’elettrificazione. Ecco perché l’idrogeno verde rappresenta un vettore complementare all’elettricità in quei settori che oggi usano idrogeno prodotto da fonti fossili come materia prima per i loro processi produttivi (i cosiddetti settori hard to abate). Produrre idrogeno verde oggi costa di più che produrlo dal metano. Ecco perché in Sicilia Enel sta lavorando per sviluppare soluzioni innovative più flessibili, efficienti e competitive. A Carlentini, in provincia di Siracusa, Enel Green Power ha annunciato la realizzazione di una piattaforma innovativa, NextHy, che permetterà a tante aziende, dalle PMI alle corporate, di lavorare insieme per un unico obiettivo: ridurre i costi della tecnologia per l’idrogeno verde. Perché proprio la Sicilia? La buona presenza di impianti solari ed eolici, la presenza di cluster industriali che utilizzano idrogeno, di eccellenze nel campo della ricerca e dello sviluppo e i piani ambiziosi della Regione sull’idrogeno verde la rendono un laboratorio estremamente competitivo nella maratona verso una transizione davvero ecologica.
In una piccola città come Carlentini, famosa per la produzione delle arance rosse, è il verde il colore che potrebbe un domani distinguere quest’angolo della Sicilia. Qui non solo l’idrogeno sarà prodotto, immagazzinato e movimentato in un ambiente di scala industriale, ma verrà anche valorizzato economicamente attraverso la vendita ad aziende. «In Enel Green Power – ha commentato il Ceo Salvatore Bernabei – crediamo che l’elettrificazione alimentata da fonti rinnovabili offra il percorso più economico e semplice per la decarbonizzazione. In questo contesto, l’idrogeno verde svolgerà un ruolo chiave come strumento complementare per quei settori come aviazione, navigazione, produzione di acciaio, di ammoniaca o cemento, dove l’elettrificazione non è facilmente o economicamente sostenibile. Perché idrogeno verde? Perché è l’unico che ha emissioni zero, offre la configurazione impiantistica più semplice e rappresenterà l’opzione più economica nel prossimo futuro».
A supportare il lavoro della struttura NextHy di Enel Green Power ci saranno anche le competenze cresciute all’interno dell’Innovation Hub&Lab di Catania, a una trentina di chilometri di distanza. Sviluppato su 100mila metri quadrati, questo polo aperto a startup, imprese e università è verticale sulle tecnologie rinnovabili. «L’Etna Valley sta diventando la Energy Valley – ha aggiunto Ernesto Ciorra, direttore Innovability® di Enel -. Qui l’iniziativa NextHy nasce in pieno spirito Open Innovability: stiamo lavorando per costruire in Sicilia un’infrastruttura unica in grado di connettere fornitori di tecnologia, partner industriali, system integrator, centri di ricerca, venture capitalist e start-up di tutto il mondo. Un ecosistema, con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo delle tecnologie di produzione di idrogeno verde. Questo è l’unico modo in cui in Enel affrontiamo il cambiamento climatico: un approccio aperto favorendo tecnologie innovative per raggiungere una produzione di energia completamente sostenibile».
NextHy ospiterà aree dedicate alla produzione, dove potranno essere testati sia sistemi di elettrolisi completi sia a livello di singolo stack (la cellula dell’impianto dove le molecole d’acqua vengono scisse in ossigeno e idrogeno), aree dedicate allo stoccaggio con sistemi innovativi liquidi e solidi, oltre a spazi dedicati al test di componenti come valvole e compressori. Le startup selezionate per raggiungere i traguardi dell’idrogeno verde sono oltre 50 (tra loro, Nemesys, Solid Power, Enapter, CTS, H2 Energy). Sono state inoltre avviate collaborazioni con centri di ricerca all’avanguardia nazionali e internazionali – come CNR, ENEA, RINA, EPRI – e con società leader nel mondo dell’idrogeno, tra cui Loccioni, McPhy, Sapio che si aggiungono a Nextchem, con la quale alla fine dello scorso anno è stato siglato un protocollo di intesa per la produzione di idrogeno verde negli Stati Uniti.