Non si può dire che Jeremy Clarkson non avesse provato a calarsi negli aderenti e fluorescenti panni dei ciclisti, ma tra il corpulento e irascibile giornalista britannico e l’intero mondo delle due-ruote (l’ex conduttore di Top Gear e Grand Tour ama ben poco anche i motociclisti) il solco è sempre stato troppo profondo per essere appianato.
Jeremy Clarkson vuole levare dalla strada i ciclisti
Lo dimostra l’ultimo editoriale sul Sun del noto volto televisivo britannico che torna ancora una volta a sparare palle incatenate contro la mobilità sostenibile: «Se vuoi davvero ridurre a zero il numero di morti sulle strade, inizia con questo: vietare l’ uso della bicicletta».

Quindi Jeremy Clarkson se l’è presa con le proposte contro gli automobilisti: «Questa settimana un gruppo per la sicurezza stradale ha chiesto di ridurre il limite di velocità nelle città e sulle strade extraurbane a 10 miglia orarie. La Road Safety Foundation sostiene che nessuno dovrebbe mai morire perché desidera andare in un posto: allora – ha chiosato ironicamente – perché non abbassare il limite di velocità ovunque a 1 km/h? O dare a tutti una monoposto di Formula Uno?».

La curiosa ipotesi dietrologista del giornalista UK
Secondo Jeremy Clarkson ci sarebbe inoltre un disegno governativo dietro il costante allungamento delle liste d’attesa nell’iter burocratico del rilascio della patente: «I dati pubblicati questa settimana – scrive sul Sun il giornalista inglese – mostrano che il numero di persone in attesa dell’esame di guida è aumentato di 80.000 unità e, per la prima volta in assoluto, ha superato la soglia delle 600.000 unità. Non credo che le liste d’attesa siano il risultato di una mancanza del governo. Perché pensateci. L’obiettivo principale dei pazzi che governano il Paese oggigiorno è l’azzeramento delle emissioni nette. E non c’è niente che riduca il numero di auto inquinanti sulle strade più del non permettere a nessuno di guidarne una».