Dalle arnie tecnologiche all’adozione di alveari, si moltiplicano le startup che provano a mettere a punto soluzioni per migliorare la vita delle api e incrementare la loro produzione di miele
Salvare le api significa salvare l’umanità. Infatti, senza questi insetti, messi a rischio da cambiamenti climatici, antropizzazione, parassiti e inquinamento, le tavole rischiano di perdere ben tre alimenti su quattro. Negli ultimi 50 anni la “sindrome dello spopolamento degli alveari” si è molto accentuata e ha spinto moltissimi under 30 a trasformarsi in imprenditori delle api. Ne sono nate moltissime startup, motivate da un obiettivo: rendere il lavoro degli apicoltori più semplice e salvaguardare questi preziosi insetti. Al loro fianco, la tecnologia.
Beeing
Gabriele Garavini e Roberto Pasi sono due ragazzi romagnoli, che hanno messo le loro energie in Beeing. La startup legata all’apicoltura è la trasformazione di un’eredità ricevuta dai nonni. Tra le innovazioni proposte c’è B-Box, la prima arnia per allevare api anche in città. Si può produrre miele nel proprio balcone, senza il rischio di essere punti. Infatti, il sistema permette di estrarre il miele dai favi senza indossare guanti o maschere. La startup di Faenza permette l’adozione a distanza di alveari e progetta sensori per i professionisti, per consentire il monitoraggio delle api a distanza.
AntifurtoArnia
C’è anche una startup che è in grado di tracciare le arnie, al centro di molti furti. Secondo la Federazione Apicoltori Italiani ogni stagione oltre 22mila casette di api vengono sottratte tra le quasi 64mila attività del settore. A porre un freno al fenomeno ci hanno pensato sempre Pasi e Garavini con AntifurtoArnia, un sistema che ha reso possibile il ritrovamento di oltre 600 arnie in tutta Italia.
Beewise
Beewise è la startup israeliana impegnata nel proteggere le api dall’inquinamento atmosferico, salvaguardando la biodiversità del pianeta. Per farlo, hanno lanciato Beehome, un alveare hit-ech capace di ridurre la morte delle api dell’80% e aumentare la resa del gruppo del 50%. Il sistema, interamente alimentato a energia solare, monitora le api 24 ore su 24, gestendo le principali problematiche delle api in modo da raddoppiare la capacità di impollinazione e la produzione di miele.
3bee
La startup agritech 3Bee è nata nel 2017, grazie all’iniziativa di Niccolò Calandri e Riccardo Balzaretti. L’obiettivo dell’azienda veneta è permettere agli apicoltori di monitorare le arnie da remoto attraverso la tecnologia. Così possono avere a disposizione, in qualunque momento, informazioni utili su peso, temperatura, umidità e suoni emessi dall’arnia.
In sintesi, possono avere dati sullo stato di salute dell’alveare dalla nascita allo sviluppo in tutte le sue fasi, prevenendo fenomeni pericolosi come le febbri sciamatorie, la mancanza di nutrienti o i comportamenti anomali, dovuti agli sbalzi di temperatura. Tutto ciò è possibile grazie all’alveare 3.0 HiveTech, dotato di sensori IoT. La tecnologia permette non solo di avere un maggiore controllo sulle arnie, ma di ridurre le emissioni di CO2, limitando i monitoraggi fisici degli apicoltori. È possibile contribuire alla protezione delle api con il progetto “Adotta un Alveare”, per il quale è nato il programma di “Corporate Social Responsibility (CSR) – Pollinate the Planet”.
Nutribee
Mario Villani e Giovanni Menozzi sono i fondatori di Nutribees, startup italiana che ha legato il destino delle api alla nutrizione. Lo scopo è quello di fornire dunque un menu personalizzato e su misura a seconda delle esigenze indicate dai clienti. Grazie a una diffusione su scala nazionale, dopo un test, vengono proposti una serie di possibili piatti, inviati in abbonamento. La scelta degli ingredienti è molto attenta e passa anche per la collaborazione con startup come 3Bee, proprio a voler sottolineare lo stretto legame tra alimentazione e salute degli alveari.
Mieli Papagna
Niente tecnologia in questa startup, se non quella degli antichi saperi. La famiglia Papagna è entrata nel nuovo secolo facendo quello che faceva nonno Libero sul Gargano, già nel 1957. L’elemento innovativo è l’appello agli appassionati di miele e api per ampliare la conoscenza di questo mondo, adottando un arnia. Infatti, come spiega il 30enne Gionathan Papagna, con From Bee to You | #AdottaUnArnia, si riceve a casa una box di prodotti, fatta non solo con barattoli di miele, ma anche da lavorazioni parallele, come il polline o la cera d’api.