La US Energy Information Administration ha calcolato che il moto ondoso intorno alle coste degli Stati Uniti potrebbe fornire il 64% dell’elettricità all’intero paese
La tecnologia c’è ed è già stata testata con successo alle Hawaii. Si tratta di sfruttare il moto ondoso per produrre energia pulita. OceanEnergy, società irlandese impegnata nel campo della transizione ecologica, coordinerà il progetto europeo WEDUSEA che porterà alla costruzione di un impianto da 1MW di potenza al largo della Scozia. A sostenerne gli sforzi di ricerca e sviluppo ha giocato un ruolo fondamentale Enterprise Ireland, l’agenzia governativa per lo sviluppo e tra i più importanti soggetti di Venture Capital in Europa (negli ultimi 4 anni ha investito oltre mezzo miliardo di euro in quasi mille deal). Il progetto WEDUSEA fa inoltre parte del programma europeo Horizon Europe, in linea con l’agenda 2030 dell’ONU.
WEDUSEA sta per ‘Wave Energy Demonstration at Utility Scale to Enable Arrays”. Il progetto sfiora i 20 milioni di euro di valore ed è stato finanziato per la metà da Horizon Europe Programme, per 5,3 milioni dalla britannica Innovate UK e per il restante dalle imprese private. In quattro anni di attività, vedrà coinvolte 14 tra aziende e università, oltre a Irlanda, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna. Ma come si può ottenere energia pulita attraverso le onde?
Bisogna partire dall’OE35. Il dispositivo realizzato da OceanEnergy galleggia con una parte inferiore aperta verso l’acqua da cui viene intrappolata l’aria; seguendo il moto delle onde, quest’ultima viene guidata attraverso una turbina che si muove per generare energia elettrica; l’oggetto ha solo una parte mobile e tutta l’attrezzatura è contenuta in un ambiente asciutto; OceanEnergy ha dedicato uno spazio per lo stoccaggio a bordo e tale storage è fondamentale per fornire alimentazione a data center, desalinizzatori, impianti per la produzione di idrogeno e acquacoltura.
«L’energia delle onde è la risorsa rinnovabile più preziosa e persistente del mondo, ma di questo non ci si è ancora resi pienamente conto – sono le parole di Tony Lewis, Chief Technical Officer di OceanEnergy -. Questo progetto europeo dimostrerà che la tecnologia è matura e pronta per essere industrializzata su larga scala. In un futuro non troppo lontano sarà proprio l’energia naturale dei mari ad alimentare le reti elettriche». La US Energy Information Administration ha calcolato che le onde intorno alle coste degli Stati Uniti potrebbero fornire il 64% dell’elettricità all’intero paese.