I mezzi a noleggio sono tanti e diffusi. Restiamo, però, ancora indietro sulla quota di spostamenti in sella
Le iscrizioni ai servizi di sharing mobility in Italia – dal bike sharing ai monopattini in condivisione – hanno raggiunto la quota di 5,6 milioni. In tutto sono 49 le città (il triplo del 2015) in cui le amministrazioni pubbliche e le aziende private hanno deciso di investire per dare un’alternativa all’automobile. Inoltre sono circa 15 milioni gli italiani che abitano in comuni dotati di punti di noleggio. I numeri sono quelli elaborati dal Quinto Rapporto Nazionale sulla sharing mobility, presentato durante la Quinta Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, organizzata dall’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility (nato da un’iniziativa del Ministero della Transizione ecologica, del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile), e in partnership con Deloitte, RFI, Uber, Voi Technology, Share Now, Key Energy, Via, Expomove, Bit Mobility e Nordcom. I dati sui noleggi giornalieri in Italia possono essere confrontati con lo Shared Mobility Index di Fluctuo, che tiene sotto osservazione 16 città europee: il trend positivo registrato in 6 città italiane monitorate (Milano, Torino, Roma, Bologna, Cagliari e Palermo) è addirittura migliore di quello europeo.
La geografia dello sharing italiano
«Per rendere più sostenibili le città – ha dichiarato Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili – i servizi di mobilità condivisa giocano un ruolo cruciale insieme al trasporto pubblico locale. Anche grazie all’evoluzione delle tecnologie digitali, la mobilità alternativa offre maggiori soluzioni per lo spostamento dei cittadini a minore impatto ambientale. Il Mims, attraverso l’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobiliy e il progetto ‘Mobility as a Service’, che prevede la selezione di 3 città leader e 7 territori “follower” per sperimentare il nuovo modello di mobilità integrata, avvia una importante e necessaria transizione». Al netto di numeri importanti sui mezzi a noleggio, l’Italia riscontra ancora basse percentuali di spostamenti in sella.
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Da sempre in testa alle classifiche dello sharing in Italia, Milano si conferma come la capitale di questo trend ed è prima in tutti e 3 gli indicatori (percorrenze, numero veicoli, numero noleggi). Cresce anche Roma (al secondo posto), soprattutto in termini di flotte, seguita da Torino. Nella top 10 compaiono città di medie dimensioni come Pescara, Rimini e Verona. Tra le città più grandi, invece, Napoli rimane indietro senza uno scooter sharing, e con un car sharing di dimensioni modeste. Le città che hanno almeno un servizio sharing mobility sono così suddivise: 26 al nord, 10 al centro e 13 al sud. Il sud è la parte del Paese che ha maggiormente scelto il monopattino come modalità unica di sharing mobility con sei città (Catania, Enna, Messina, Trapani, Cagliari e Sassari).