La crisi climatica ha un peso sull’agricoltura, sulla salute e sull’economia
«Nei prossimi giorni la situazione sarà di rischio massimo», così si è espresso il primo ministro portoghese, António Costa. Nel paese la siccità ha spinto l’esecutivo a dichiarare lo stato di emergenza. Giovedì prossimo le temperature dovrebbe superare i 40 gradi e le condizioni meteo spingono anche altri Stati del sud Europa e non solo a prendere sempre più sul serio l’emergenza climatica. In Italia assistiamo da settimane al dramma del fiume Po in secca, con la Coldiretti che ha lanciato l’allarme: negli ultimi 70 anni non si era mai verificato nulla del genere. Il problema non riguarda soltanto la scarsità delle risorse idriche, ma il destino per i campi coltivati, con il 30% del raccolto a rischio. Vediamo dunque qual è la situazione e quali sono le zone in Europa più esposte alla siccità.
Analizzando le temperature a breve termine ci siamo affidati a un meteorologo molto attivo sui social. Si chiama Scott Duncan e sul suo profilo Facebook pubblica ogni giorno immagini eloquenti sulla situazione non soltanto in Europa, ma in giro per il mondo. Nei giorni scorsi riferiva che sull’Europa occidentale sarebbe arrivata una nuova ondata di caldo. Se guardate l’immagine pubblicata qui sopra, le parti più scure corrispondono a temperature uguali o superiori ai 40 gradi. Le zone in Europa più colpite dalla siccità sarebbero soprattutto quelle della penisola iberica; ci sono poi la Francia e l’Italia.
In Spagna il governo ha allertato i cittadini sulle necessarie precauzioni che spesso vengono comunicate per proteggere le persone più fragili. In Francia si stanno battendo nuovi tristi record di temperature. Sempre il meteorologo Scott Duncan ha pubblicato su Twitter le previsioni su Spagna e Portogallo, dove a breve si potrebbero toccare i 44 gradi. In Gran Bretagna, dove non sembrerebbero esserci i presupporti per avvisi di questo tipo, è stato invece lanciato un raro allarme meteo ripreso dalla BBC sulle temperature che potrebbero mettere a rischio anziani e fragili.
Joint all-time heat record for the small French island Île d'Yeu with 35.2°C. This equals the record from 1952.
The heatwave is only getting started. 43-44°C in Spain & Portugal meanwhile much cooler in central Europe (for now). pic.twitter.com/izAu9GO20i
— Scott Duncan (@ScottDuncanWX) July 11, 2022
La siccità ha un altro effetto drammatico: ci riferiamo al rischio incendi. Rispetto al 2021 sarebbero più che triplicati lungo la penisola. “Una situazione drammatica – ha scritto Coldiretti in un suo rapporto – spinta dal cambiamento climatico che favorisce incendi più frequenti e intensi, con un aumento globale di quelli estremi fino al 14% entro il 2030 e del 50% entro la fine del secolo secondo l’Onu». Le ondate di caldo più frequenti hanno poi evidenti conseguenze sulla salute delle persone e sulla vivibilità dei centri urbani, dove c’è il problema delle isole di calore.
Tirando una riga sotto l’elenco di simili problemi c’è infine un costo economico. Su scala globale i dati riferiscono che negli ultimi 20 anni la siccità ha provocato danni per più di 120 miliardi di dollari. Secondo l’ONU la desertificazione dovrebbe colpire più di tre quarti della popolazione mondiale, con ripercussioni imprevedibili sul fenomeno migratorio: entro il 2030 saranno 700 milioni i rifugiati climatici. Alcuni dati recenti si sono poi soffermati sul contesto italiano per capire l’impatto della siccità. “Dal 2001 al 2016, l’Italia è stata interessata da periodi di siccità più o meno intensi, con perdite economiche imputabili a siccità, stimate tra mezzo miliardo e 1,75 miliardi di euro”, ha spiegato la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.