Entro la fine del 2024, cellulari, tablet, fotocamere dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C. “La nuova normativa europea mira a bloccare il lock-in tecnologico che vari produttori hanno instaurato nel tempo”
Caricabatterie universale. A Strasburgo e Bruxelles è un tema ricorrente. Per 10 anni, infatti, il Parlamento europeo ha spinto verso l’introduzione di un accessorio unico per ricaricare i dispositivi elettronici portatili. Alcune aziende hanno provveduto autonomamente, ma la maggior parte ha preferito fare muro con attività di lobby e continuare a immettere sul mercato tecnologie differenti, costringendo i consumatori ad acquistarne continuamente di nuovi al momento del cambio dello smartphone, del tablet o del laptop di turno. Una spesa che poteva essere risparmiata, ma soprattutto tantissimi rifiuti elettronici da smaltire in più. Molti caricabatterie, tra l’altro, non vengono nemmeno portati nelle isole ecologiche ma buttati via con la spazzatura tradizionale. O rimangono a riposare sul fondo dei nostri cassetti. Un duplice danno per l’ambiente, dato che sono ricchi di materie finite che potrebbero essere recuperate. A settembre 2021 la Commissione europea ha presentato una proposta sull’introduzione di un caricabatteria universale.
Il 7 giugno il Parlamento e i paesi dell’UE hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla normativa. Ma solo a seguito dell’approvazione formale dello scorso 4 ottobre, il Parlamento ha finalmente emanato le nuove regole. Entro la fine del 2024, tutti i telefoni cellulari, i tablet e le fotocamere nell’Unione europea dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C. Dalla primavera 2026, l’obbligo si estenderà ai computer portatili. Dopo l’approvazione formale da parte del Consiglio i governi dell’UE avranno fino a due anni per trasporre le nuove regole nella legislazione nazionale.
Indipendentemente dal produttore, tutti i nuovi telefoni cellulari, tablet, fotocamere digitali, auricolari e cuffie, console per videogiochi portatili e altoparlanti portatili, e-reader, tastiere, mouse, sistemi di navigazione portatili, cuffiette e laptop ricaricabili via cavo, che operano con una potenza fino a 100 Watt, dovranno essere dotati di una porta USB-C. Tutti i dispositivi che supportano la ricarica rapida avranno la stessa velocità di ricarica, il che consentirà agli utenti di ricaricare i propri dispositivi alla stessa velocità con qualsiasi caricabatterie compatibile. Abbiamo parlato di queste novità con Andrea Tognoli, Lorenzo Craia e Luca Martini, i tre giovanissimi fondatori della startup innovativa Witty che hanno elaborato un accessorio che, collegato al caricabatterie, lo scollega dalla corrente a ricarica completata.
“Una corretta gestione della fase di ricarica è necessaria per preservare la batteria agli ioni di litio, a prescindere dalla tipologia di connettore utilizzato per caricare il dispositivo”
In questo modo si risparmia qualche soldino sulla bolletta e si allunga anche la vita del cellulare, che non resta inutilmente sotto tensione. Tutti noi, del resto, mettiamo lo smartphone a ricaricare nottetempo ma nessuno di noi ha intenzione di puntare la sveglia verso le tre del mattino per staccarlo. Da qui l’accensione della proverbiale lampadina sulla testa di tre ragazzi che si sono conosciuti alla Sapienza di Roma: perché non può essere un accessorio a farlo al nostro posto? Witty, appunto.
Cosa cambia per il consumatore con questa nuova norma?
Grazie a questa norma il consumatore potrà utilizzare un unico alimentatore ed un unico cavo per poter caricare più dispositivi. Infatti, ogni marca tende ad utilizzare uno standard USB in base alle proprie esigenze produttive: chi utilizza ancora l’alimentatore con la porta USB di tipo A, chi utilizza la USB di tipo C e chi, invece, ha una connettore proprietario e quindi compatibile solo con quel brand. I consumatori potranno economizzare muovendosi con un unico caricabatterie e un unico cavo.
Quindi un beneficio pure per l’ambiente…
Esatto. Ciò significherà anche la notevole riduzione dell’impatto ambientale causato dai RAEE. L’Ansa ha stimato che ci saranno 250 milioni di euro all’anno in meno sulla spesa in elettronica per i consumatori di tutta l’Unione Europea e un totale di mille tonnellate all’anno in meno di rifiuti elettronici. Anche se le percentuali più rilevanti di rifiuti elettronici non derivano dagli smartphone, rappresentano circa il 17,45%. Verrà vietata anche la vendita di nuovi caricabatterie e cavi insieme ai dispositivi mobili, una scelta già abbracciata da tempo da Apple e che ha portato, con non pochi rancori da parte dei consumatori, all’azienda di Cupertino dei ricavi extra per 6 miliardi di euro.
Che differenza c’è tra la USB Type-C e le altre prese?
L’USB (Universal Serial Bus) è un’interfaccia con la quale si possono collegare diversi tipi di dispositivi e periferiche al PC come: fotocamere, mouse, smartphone, tablet, tastiere, HD esterni e altro. La USB di tipo A è il connettore USB originale, facilmente identificabile dalla sua forma rettangolare piatta ed è caratterizzata da diverse versioni tra cui USB 1.1, 2.0 e 3.0. Nel 2015 viene reso disponibile il nuovo connettore USB di tipo C per poter risolvere i problemi del suo predecessore USB-A. La nuova versione, a differenza del tipo A, può essere inserita sia in un verso che nell’altro, può scambiare dati più velocemente fino a 10 Gbps (Power Delivery), è in grado di veicolare fino a 20V e 5A (100W) per ricaricare anche un notebook ed strutturata per trasferire in contemporanea segnali video, dati, audio e corrente elettrica in modo bidirezionale.
Cosa cambia coi caricabatterie più moderni?
I caricabatterie di nuova generazione dialogano con l’apparecchio in carica, cercando di capire quale è la combinazione migliore di tensione e corrente che il dispositivo in carica può ricevere. Infatti, sono costruiti su una serie di profili di ricarica (i V e A dei profili sono scritti sul retro dell’alimentatore) in modo tale da poter offrire una velocità di ricarica ottimale al dispositivo in carica e anche in base al cavo utilizzato.
Witty è progettato per accontentare le esigenze di tutti i nostri consumatori: infatti, puoi utilizzarlo con le porte USB Type-A ma anche con tutte le Type-C grazie agli adattatori disponibili sul nostro sito ufficiale.
La normativa europea richiede anche che “tutti i dispositivi che supportano la ricarica rapida dovranno avere la stessa velocità di ricarica, consentendo agli utenti di caricare i propri dispositivi alla stessa velocità con qualsiasi caricabatterie compatibile”: potete aiutarci a comprendere meglio?
La nuova normativa europea mira a bloccare il lock-in tecnologico che vari produttori hanno instaurato nel tempo. Infatti, se ogni produttore dovesse creare un proprio connettore di ricarica o un proprio protocollo di ricarica ultraveloce, si obbligherebbe il consumatore a diventarne dipendente, e questo è un problema che è già successo con Apple, Oppo, Xiaomi e OnePlus. Apple utilizza un connettore Lightning esclusivo al loro brand mentre Oppo, Xiaomi e OnePlus forniscono la ricarica ultraveloce (fino a 120W) solamente ai loro dispositivi e solamente con l’utilizzo di determinati cavi. I nuovi caricatori, secondo ciò che espone l’Europa, non rispettano la direttiva emanata dalle istituzioni UE perché superano il limite dei 100W e per tale ragione non possono essere configurati come caricatori universali adatti a tutti i piccoli dispositivi elettronici. Invece, con lo standard di ricarica PD (Power Delivery) si potrà avere uno standard di ricarica veloce riconosciuto universalmente da tutti i produttori e ad oggi quasi tutti i dispositivi che utilizzano la ricarica veloce sono parzialmente compatibili con il PD.
Qual è il vostro giudizio sulla nuova norma comunitaria?
Siamo molto contenti che questa norma sia stata approvata, sia perchè in questo modo si potrà dare un contributo, seppur minimo, all’ambiente e sia perchè si inizierà a facilitare l’utilizzo e la ricarica dei dispositivi portatili. Inoltre, permetterà anche a noi di Witty di abbandonare progressivamente il vecchio standard USB di tipo A con l’obiettivo di commercializzare solamente una versione più intelligente con USB di tipo C.
Perché Witty resta invece utile per allungare la durata della batteria?
Una corretta gestione della fase di ricarica è necessaria per preservare la batteria agli ioni di litio, a prescindere dalla tipologia di connettore utilizzato per caricare il dispositivo. Questa categoria di batterie deve essere mantenuta il minor tempo possibile al 100%, e la ricarica notturna è un chiaro esempio Witty progetta, ingegnerizza e produce in Italia soluzioni per una gestione Smart della ricarica e per estendere la vita delle batterie dei dispositivi del mercato dell’elettronica di consumo. Al momento Witty è compatibile sia con dispositivi con connettore USB di tipo A (con il prodotto Witty tipo A) sia con dispositivi con connettore USB di tipo C (insieme al Witty verranno spediti degli adattatori per convertire la porta USB).
Ed è anche amico dell’ambiente, giusto? In che modo?
Riduzione. La prima regola delle 5 “erre” introdotte dal Decreto Ronchi nel 1997; una strategia ideata per ridurre i rifiuti su scala globale. Ogni anno vengono immesse nel mercato Europeo, senza considerare il settore dell’automotive, circa 250.000 tonnellate di batterie portatili e industriali e solamente il 5% viene correttamente riciclato a causa degli elevati costi di smaltimento. L’obiettivo di Witty, oltre a quello di affiancare il consumatore nel difficile rapporto che ha con le batterie al litio, è quello di ridurre il numero di celle che ogni anno vengono buttate prematuramente per una cattiva gestione della fase di ricarica. Infatti, con delle piccole accortezze è possibile allungare la vita media delle batterie con un conseguente vantaggio ambientale. Meno batterie vengono utilizzate e meno “terre critiche” dovranno essere estratte dal sottosuolo terrestre. Meno materiali dovranno essere realizzati e meno prodotti finali dovranno essere smaltiti. Dunque agire sulla prima “erre” risulta essere di fondamentale importanza per poter gestire più facilmente le successive 4 regole: Riuso, Riciclo, Raccolta e Recupero.
Infatti, secondo uno studio dell’European Environmental Bureau, l’utilizzo per almeno un anno in più del nostro cellulare consentirebbe di risparmiare 2.1 milioni di tonnellate di CO2 all’anno entro il 2030. Inoltre, Witty contribuisce alla compensazione di CO2, investendo parte del fatturato nella piantumazione di alberi nelle zone bisognose del pianeta, grazie alla collaborazione con TreeNation. Ma noi vogliamo essere sostenibili anche nell’imballo e nelle spedizioni al cliente. Infatti, per spedire i nostri prodotti utilizziamo delle buste con cui è facile separare la plastica dalla carta.
Questa nuova legge impatta in qualche modo sul vostro prodotto?
Sicuramente da qui in poi inizierà il vero e proprio declino del USB Type A in quanto se ne interromperà la produzione a favore di cavi e alimentatori con USB Type C. Abbiamo già iniziato lo sviluppo del Witty con l’ingresso Type C nativo e siamo sicuri che quando lo termineremo troveremo un mercato pronto ed impaziente di accogliere questa nuova versione. Inoltre, la vendita di un solo prodotto per l’elettronica di consumo aiuterà anche il cliente a non incappare nel tipico dilemma “Quale USB devo comprare per il mio smartphone?”
Avete in mente nuovi modelli o accessori?
Siamo al lavoro per lo sviluppo di un prodotto indirizzato ad un nuovo mercato, quello della micro-mobilità elettrica. In questo segmento di mercato si soffre notevolmente la mancanza di una ricarica intelligente che possa sincronizzarsi con le vere abitudini giornaliere del consumatore e non con una predizione. Consentire ad un dispositivo intelligente di ricarica di sincronizzarsi via app con il calendar e con la sveglia permetterà di efficientare i consumi energetici legati alla ricarica dei mezzi elettrici ma soprattutto di aumentare il ciclo di vita della batteria, e quindi del mezzo.