Xain’er, pur essendo alto appena 60 centimetri, è un monaco robot “novizio” in grado di diffondere all’esterno la dottrina buddista. È programmato per rispondere a 20 argomenti diversi. Così la robotica unisce scienza e religione.
Dalla Cina arriva il robot programmato per insegnarci le fondamenta e le regole del Buddismo. Si chiama Xain’er e, pur essendo alto appena 60 centimetri, ricorda nelle sembianze un monaco novizio. L’idea è partita dal tempio di Longquan e dalla volontà di usare la tecnologia per una buona causa: «Spiegherà ai curiosi e ai turisti quello in cui crediamo».
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Le caratteristiche di Xain’er
La testa rasata, lo sguardo pacifico, la tunica e uno schermo touch sul petto per sostenere conversazioni e rispondere ai quesiti. Una lista di 20 domande e argomenti che, tramite comando vocale, possono introdurre le persone in un mondo che spesso viene conosciuto solo superficialmente e che meriterebbe, invece, un maggiore approfondimento.
Sono quesiti che riguardano sia l’aspetto religioso che la vita quotidiana dei monaci
Xain’er, inoltre, è capace di effettuare sette tipi di movimenti diversi per illustrare luoghi e interagire in maniera più “umana”. Ed è anche in grado di recitare i mantra fondamentali. Un ambasciatore vero, anche se fatto di componenti elettroniche.
Fusione tra scienza, internet e religione
L’intelligenza artificiale può rivelarsi assai utile per diffondere cultura e saperi. Ne è convinto Xianfan, il maestro che ha ideato il progetto: «La scienza e il Buddismo non sono certamente in contraddizione. Sono compatibili e possono essere combinati tra loro per obiettivi di grande valore. Il robot potrà insegnare alle persone a prestare maggiore intenzione al mondo spirituale che è in loro».
Una tesi confermata anche dal Maestro Xuecheng, capo di Longquan e presidente dell’Associazione buddista della Cina, oltre che appassionato di comunicazione digitale: «I buddisti non dovrebbero solo cercare l’illuminazione attraverso l’apprendimento quotidiano, la meditazione e la coltivazione di energia positiva proveniente dalla dottrina. Dovrebbero, attraverso internet e i nuovi media, contribuire di più allo sviluppo e miglioramento della società».
Un progetto congiunto
Come racconta Venture Beat, il robot è stato costruito grazie alla collaborazione di diverse realtà: dalle Università ad alcune società di tecnologia, passando per esperti di intelligenza artificiale. Presentato lo scorso ottobre, il monaco buddista ha già girato per fiere di robotica ed eventi, parlando e informando. E non è finita qui. Visto il successo che ha raggiunto, fanno sapere dal Tempio che hanno commissionato una versione ancora più sofisticata e che avrà ancora più funzioni.