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Donne e uomini che si sono distinti per senso civico, solidarietà e impegno in diversi campi: superamento delle barriere, tutela della salute, cooperazione internazionale, atti di eroismo, cultura dell’inclusione, diritti dell’infanzia, imprenditoria etica, legalità, coesione sociale. A loro il 29 novembre il Presidente Sergio Mattarella ha consegnato al Quirinale le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferite motu proprio per gli anni 2020 e 2021.

Mattarella: “Il Paese che si occupa dei più vulnerabili è invulnerabile”

“Un anno fa è morta a Londra una persona di grande rilievo sociale, Jonathan Sacks, rabbino capo di Gran Bretagna, che diceva: ‘Un Paese è forte quando si prende cura dei deboli; è ricco quando si occupa dei poveri; diventa invulnerabile se si occupa delle persone più vulnerabili’. Queste non sono affermazioni utopistiche o ideali, sono elementi concreti della realtà di ciascuna comunità, di ciascun Paese”, ha sottolineato Mattarella durante la cerimonia. “Tutto questo è stato, del resto, posto in evidenza dalla pandemia, che ha reso evidente come dipendiamo gli uni dagli altri, in ciascun Paese, in ciascun luogo, in ciascuna città, in ciascun borgo, in ciascuno Stato, nella comunità internazionale”.

“Siete protagonisti di gesti, o di comportamenti prolungati, di solidarietà, di altruismo, di iniziative volte ad assicurare il bene comune, iniziative di senso di responsabilità nei confronti della collettività, in cui tutti siamo inseriti”, ha ricordato il Capo dello Stato, rivolgendosi ai presenti. “Questo va a vostro merito, ma esprime anche una sensibilità diffusa nel nostro Paese, tra la nostra gente: una sensibilità di senso di responsabilità per gli altri, una sensibilità radicata nella cultura e nella vita civile dell’Italia. Vedete, senza solidarietà non esiste una vera comunità in cui vivere e convivere. Sentirsi parte di una comunità conferisce fiducia e speranza, anche sicurezza”.

Ecco alcune tra le numerose storie di persone che si sono spese per attività di inclusione nel nostro Paese.

Il bar dove si impara la lingua dei segni

Un “esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo” è quello di Sara Longhi e Alfonso Marrazzo, 38 e 36 anni, entrambi non udenti, nominati Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2012 hanno dato vita nel centro di Bologna al “Senza nome” caffè, un bar in cui facilitare l’integrazione e promuovere la lingua dei segni italiana. Una realtà che oggi è considerata un riferimento per tutta Italia. In questo spazio “speciale” bisogna utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri non udenti. Se si vuole fare un’ordinazione, si hanno a diverse opzioni: utilizzare il linguaggio dei segni (avendo diritto ad uno sconto alla cassa!), utilizzare dei bigliettini prestampati posti in bacheca, scrivere su foglietti o ricorrere ai gesti più comuni.

mattarella sara longhi

Il Presidente Sergio Mattarella consegna l’onorificenza OMRI “motu proprio” a Sara Loghi (Foto Quirinale)

La danza inclusiva

Giovannella Porzio, 24enne torinese, è affetta dalla malattia rara Charcot-Marie-Tooth e vive in sedia a rotelle da quando aveva 10 anni. E’ stata nominata Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per “il suo appassionato contributo nell’abbattimento delle barriere fisiche e mentali e nella diffusione di pratiche di inclusione”. Laureanda in Lingue per il Turismo, è vice-campionessa italiana ed europea di danza paralimpica. Un sogno che ha potuto realizzare grazie all’associazione “Ballo Anch’io”, dove pratica il ballo in carrozzina. Ora vuole fondare una scuola e diventare insegnante di danza inclusiva. “Voglio dimostrare quanto possa essere semplice e concreta l’inclusione e la collaborazione tra realtà diverse, dove la differenza e la disabilità non sono impedimento ma diventano uno strumento artistico”.

Affrontare la malattia con coraggio

La miopatia GNE è invece la malattia rara da cui dal 2010 sono affette Valeria e Federica Pace, sorelle gemelle di 32 anni, Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la loro testimonianza e il loro impegno nella creazione di una rete di sostegno reciproco e confronto per i pazienti affetti da malattie rare in Sicilia”. Entrambe si sono messe a servizio di chi è nella loro condizione, fondando nel 2012 la onlus “Gli equilibristi HIBM” per promuovere un vicendevole sostegno e un confronto attivo tra persone affette dalla stessa malattia. “Tutti possono avere una seconda possibilità. Mostrarsi, uscire dal proprio nascondiglio, parlare della propria malattia, scriverne, aiuta ad avere più coraggio”.

Un piccolo gesto per ragazzi con disabilità

Christian Plotegher, 45 anni, è il titolare di “Barber Factory 1975” a Rovereto, in provincia di Trento. In seguito all’incontro con Tommaso, un bambino autistico di 2 anni, e sua madre, Barbara, ha deciso di prevedere “l’ora della quiete”: un tempo dedicato a tagliare i capelli ai bambini autistici in un ambiente sereno e confortevole, poco rumoroso e non affollato, che li metta al riparo da fonti di stress e quindi rischi di crisi. Più di recente ha anche deciso di farsi promotore di un nuovo progetto e recarsi a tagliare i capelli direttamente nelle strutture che si occupano di autismo o a domicilio. “Per il suo contributo nella realizzazione di ambienti della vita quotidiana accessibili ed inclusivi anche per ragazzi con disabilità” è stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

“Invisibili” che diventano volontari

Per l’impegno a favore della cultura dell’inclusione anche Chiara Amirante, 54 anni, romana, è stata nominata Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Da sempre è impegnata nel recupero degli emarginati con problemi di tossicodipendenza, alcolismo e prostituzione, attiva nelle carceri e al fianco dei bambini di strada. Nel 1993 ha fondato la “Comunità Nuovi Orizzonti” per il reinserimento dei giovani attraverso uno specifico programma pedagogico riabilitativo, riconosciuto a livello nazionale. Nel 1996 ha avviato il progetto “Cittadella Cielo”, che si compone di numerosi centri impegnati nella realizzazione di iniziative sociali di solidarietà: comunità di accoglienza, case famiglia, centri di ascolto, equipe di strada, cooperative sociali, gruppi di sostegno negli ospedali, nelle carceri, nelle baraccopoli. In molte di queste iniziative, proprio quegli “invisibili” da Chiara aiutati sono divenuti a loro volta volontari.

A scuola in ospedale

Daniela Di Fiore, 51 anni, è professoressa della Scuola in Ospedale: dal 2010 insegna italiano e storia ai ragazzi delle superiori ricoverati nella sezione ospedaliera del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. E’ stata nominata Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la passione, la professionalità e la sensibilità con cui svolge il servizio di insegnamento a favore dei piccoli ricoverati”.
Nella sua esperienza ha conosciuto circa 400 ragazzi malati di tumore che, anche attraverso i libri di scuola, testimoniavano la loro voglia di vivere. “Questi ragazzi mi hanno insegnato il senso della vita, la pazienza, il coraggio. Quando un alunno ti manda un sms alle 6 di mattina, chiedendoti di arrivare un po’ prima così potrà fare lezione prima della radioterapia, non puoi non pensare che siano loro a insegnare a te il modo più bello di stare al mondo”.

mattarella inclusione sociale

Un progetto per i minorenni in carcere

Giuseppe Lavalle, 78 anni, per tutti “Zio Peppe”, è un punto di riferimento, rispettato e amato dai ragazzi di Nisida, in provincia di Napoli: da circa 40 anni svolge il suo servizio di cuoco per il locale Istituto Penale per Minorenni. In numerose occasioni, insieme alla moglie, ha offerto ospitalità accogliendo nella sua famiglia giovani italiani o stranieri che avessero bisogno di una particolare attenzione. Negli ultimi anni è stato anche il promotore di una iniziativa di solidarietà a favore dei senza fissa dimora assistiti dalla Comunità Sant’Egidio: insieme ad alcuni ragazzi del paese, autorizzati dalla magistratura, con l’aiuto della moglie e della figlia prepara e distribuisce centinaia di pasti. E’ stato nominato Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Dedizione agli studenti, nonostante la malattia

Annamaria Valzasina, 59 anni, è Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la sua encomiabile dedizione all’insegnamento e alla formazione dei giovani studenti”. Maestra elementare, malata di cancro, pur di non trascurare la sua classe in vista della fine del percorso scolastico, ha nascosto la malattia agli studenti e organizzato le terapie chemioterapiche nei momenti di pausa dal lavoro. Un’ex alunna dell’Istituto Comprensivo “Antonio Rosmini” di Bollate (Milano) ha scritto al Presidente Mattarella per raccontare l’impegno della sua insegnante.

I giovani e il tema della sicurezza stradale

Angela Buanne, 54 anni (Napoli),  è la madre di Livia Barbato, deceduta poco più che ventenne nel luglio 2015 per le ferite riportate in un incidente stradale causato dal fidanzato, che, in stato di ebrezza, guidò contromano per diversi chilometri. Nello stesso incidente perse la vita il conducente dell’auto proveniente dal verso giusto di marcia. E’ stata nominata Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo contributo alla causa della sensibilizzazione presso i giovani sul tema della sicurezza stradale e del contrasto all’alcolismo e alle stragi del sabato sera”. La vicenda della figlia è stata raccontata nel libro “Viaggio al centro della notte” dal giornalista Luca Maurelli. Grazie al sostegno della Fondazione Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici) e della fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi, Angela e Luca incontrano negli studenti per sensibilizzarli sul tema della sicurezza stradale.

Lotta ai disturbi del comportamento alimentare

Stefano Tavilla, 56 anni, è Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo impegno nella divulgazione e informazione sul tema dei disturbi del comportamento alimentare”.
La figlia Giulia è morta nel 2011 all’età di 17 anni per cause derivanti dalla bulimia di cui soffriva da tempo. Lui ha fondato a Pieve Ligure l’associazione “Mi nutro di vita – associazione per la lotta ai disturbi del comportamento alimentare” per contribuire ad un’opera di sensibilizzazione rispetto ai disturbi del comportamento alimentare, aiutare le famiglie che affrontano queste problematiche, favorire i contatti fra associazioni di scopo similare al fine di creare una rete di collaborazione anche con le strutture di cura. Al suo impegno si deve l’istituzione della Giornata del “Fiocchetto lilla” per i disturbi alimentari, il 15 marzo 2018.

Promuovere la cultura del dono

Cristina Zambonini, 35 anni, conosciuta come “la ragazza dei tre cuori”, è cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo esempio di forza d’animo e per l’appassionato contributo nella promozione della cultura del dono”. Nel 2006, a diciannove anni, a causa di una cardiomiopatia dilatativa fulminante, viene inserita in lista per un trapianto cardiaco che avverrà un mese più tardi a Bergamo. Dieci anni dopo il trapianto, nel 2016, in seguito ad un grave rigetto cronico deve tornare in lista e affrontare un secondo trapianto cardiaco. Nel 2017 fonda, insieme a sei amiche, “Cuori 3.0 onlus” per sostenere coloro che sono in attesa di un trapianto o hanno vissuto questo percorso. “Abbiamo cercato di fare sensibilizzazione in modo leggero, parlando di donazione dove non te lo aspetti, in un concerto, in una festa, in una mostra d’arte, con leggerezza perché la drammaticità della donazione è già implicita in sé”.