Il report delle Nazioni Unite spiega che il consumo di prodotti elettronici è aumentato del 21% in cinque anni
L’elettronica si scopre usa e getta. Ogni anno ciascun abitante del pianeta consuma, in media, 7,3 kg di spazzatura tech, tra smartphone, stampanti e altri oggetti che in pochissimi riciclano e finiscono con l’inquinare l’ambiente. L’allarme viene lanciato da un report delle Nazioni Unite, che ha analizzato i dati aggiornandoli allo scorso anno, quando il mondo è stato sommerso da 53 milioni di tonnellate di rifiuti tecnologici, registrando una crescita del 21% rispetto ai cinque anni precedenti. La questione riguarda da una parte la cosiddetta obsolescenza programmata di prodotti non proprio smart – che invecchiano alla svelta e spingono i consumatori a comprarne di nuovi – ma chiama comunque in causa lo scarso senso civico delle persone.
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Spazzatura: una risorsa sprecata
«Solo il 17,4% dei rifiuti elettronici del 2019 è stato raccolto e riciclato – si legge sul sito dell’ONU – e questo significa che l’oro, l’argento, il rame, il platino e altri materiali recuperabili di alto valore, ovvero 57 miliardi di dollari, sono stati scaricati o bruciati invece di essere raccolti per il trattamento e il riutilizzo». Nel 2019 il continente più sprecone è stato l’Asia, con quasi 25 milioni di tonnellate di spazzatura elettronica, seguita dalle Americhe (13 milioni di tonnellate) e dall’Europa (12 milioni di tonnellate).
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Non c’è dunque soltanto l’emergenza plastica che avvelena fiumi, mari e oceani. La salute dell’ambiente (dunque anche la nostra) sono messe a rischio dai rifiuti tech che contengono materiali potenzialmente dannosi. «Si stima che circa 50 tonnellate di mercurio, utilizzato nei monitor per esempio, siano contenute ogni anno in circuiti non tracciati di spazzatura elettronica». Questo non significa che negli ultimi anni non siano stati fatti passi avanti: dal 2014 a oggi, il numero di paesi che si sono adeguati al riciclo, approvando leggi e politiche mirate al riciclo di questi materiali smart, sono aumentati da 61 a 78.
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«Sono urgenti e necessari maggiori sforzi per garantire produzione, consumo e smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche più intelligenti e sostenibili a livello globale. Questo rapporto contribuisce enormemente al senso di urgenza per invertire questo pericoloso modello globale», ha dichiarato il rappresentante ONU David M. Malone.