Educare le nuove generazioni al turismo sostenibile: questa la missione del progetto europeo WeMed NaTOUR, che dà alle scuole la possibilità di partecipare al bando per portare in classe esperienze legate all’economia blu del mare, insieme ad attività pratiche in un contesto turistico reale. L’obiettivo è anche quello di diffondere benefici economici per le comunità locali, sensibilizzando e promuovendo l’economia locale con buone pratiche, in collaborazione con le piccole e medie imprese turistiche nelle quattro destinazioni pilota di Italia, Spagna, Portogallo e Mauritania.
Formazione specializzata per studenti e insegnanti
Le scuole sono sempre più orientate a fornire un’educazione per lo sviluppo sostenibile, ma secondo l’Unesco solo il 20% degli insegnanti ritiene di poter spiegare con sicurezza ai bambini come agire quando si tratta di cambiamento climatico e di sviluppo sostenibile. Grazie a questo progetto sarà possibile ricevere supporto con contenuti e piani di lezione già pronti, nonché supporto da parte di un team specializzato durante tutto l’anno scolastico.
Un’iniziativa sostenuta dall’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo, che «si occupa della promozione del brand Italia nel mondo», come spiega a Startupitalia Ivana Jelinic, presidente e ceo. «Facciamo da “cabina di regia”, coordinando in maniera uniforme le attività internazionali delle regioni così da presentarci sul mercato straniero con un’immagine congiunta e omogenea».
Valorizzazione del territorio attraverso il turismo
La valorizzazione del turismo sostenibile passa per la promozione del territorio. «Attraverso progetti come WeMed NaTOUR, insieme all’Unione Europea e a vari paesi del mondo, sosteniamo le scuole e le imprese che vogliono salvaguardare il mare e le coste», sottolinea Jelinic. Un patrimonio non solo da preservare, ma da valorizzare: «Spesso lo diamo per scontato, perché l’Italia è tutta circondata dal mare, ma dobbiamo invece fare attenzione: l’acqua non è una risorsa e un’eccellenza da affidare al caso o da sfruttare al massimo, ma deve rientrare in progetti coordinati e lungimiranti che tengano conto anche di quale sarà il futuro dell’ambiente e dei viaggi».
Dalla sostenibilità alla transizione ecologica
Perché è importante educare i giovani al turismo sostenibile? «Per creare un futuro di turisti e viaggiatori responsabili, nonché di operatori del settore in grado di impattare in maniera ridotta sull’ambiente con le proprie offerte di viaggio», precisa Ivana Jelinic. Durante i viaggi organizzati nell’ambito del progetto Wemed gli studenti avranno la possibilità di esplorare i ricchi ecosistemi marini e costieri, accompagnati da esperti locali che permetteranno di avere un un contatto reale con il patrimonio naturale e culturale che li ospita: i bambini e gli adolescenti, dai 6 ai 16 anni, acquisiranno in questo modo preziose conoscenze ed accresceranno il senso di responsabilità e l’impegno nella conservazione dell’ambiente e nell’attuazione di pratiche turistiche responsabili.
I viaggi pilota che verranno effettuati nei diversi paesi offriranno, insomma, un’opportunità unica di testimoniare in prima persona la bellezza e la fragilità della biodiversità marina: attraverso visite, attività e discussioni coinvolgenti i giovani studenti svilupperanno una comprensione più profonda dell’importanza di proteggere questi ecosistemi delicati e importanti.
Cambiare la prospettiva con cui si viaggia
Viaggiare in modo responsabile «significa scegliere, per esempio, i mezzi di trasporto che possano valorizzare il viaggio senza impattare sull’ambiente», conclude la Presidente di Enit. «Immagino, per esempio, il cicloturismo, che permette di unire l’utile al dilettevole, ovvero il desiderio di salvaguardare l’ambiente da un lato e la visita i luoghi dalla prospettiva del sellino dall’altro». Bisogna cambiare il punto di vista con cui si viaggia: «Ci vuole rispetto per il patrimonio artistico culturale e anche per le usanze delle popolazioni e delle località che si visitano».