Aiutare chi è in pericolo o in situazioni di emergenza. Sono sempre di più i dispositivi tecnologici che ci supportano nei momenti di necessità. Anche i social, che spesso vengono accusati di contribuire a fomentare discorsi e atteggiamenti violenti, possono rappresentare in realtà in molte situazioni uno strumento “salvavita”.
Se ci si ferma infatti a fare un’analisi più attenta della situazione attuale, ci si rende conto di come non passi giorno senza il lancio di un nuovo software o una nuova scoperta tecnico-scientifica che può essere messa a disposizione dei singoli e delle comunità locali per rendere più sicura la vita di ciascuno di noi.
Sia nel settore pubblico che in quello privato in questi ultimi anni sono state molte le soluzioni messe in campo per venire incontro a esigenze e situazioni diverse: dall’aiuto alle donne in difficoltà alle emergenze sanitarie, dal pericolo bullismo allo smarrimento dei nostri amici a quattro zampe.
In tutto questo un ruolo sempre maggiore lo hanno assunto le app degli smartphone.
Agitare il telefono per lanciare l’Sos
Come Help Family, app che permette di inviare una richiesta di aiuto ai propri familiari o amici agitando il telefono, creata da Gianni Assenza attraverso la startup Absence. Chi dovesse sentirsi in pericolo o temere per la proprio incolumità – in qualsiasi situazione – facendo un semplice movimento attraverso Help Family può lanciare un allarme grazie alla funzione “Shake” (scuotere il telefono) e può scegliere anche il numero di emergenza che si preferisce allertare. Un modo semplice e veloce per avvertire che si ha bisogno di aiuto e che offre la possibilità dell’utilizzo anche in accordo con enti pubblici e associazioni private.
Un piccolo movimento contro le violenze di genere e il bullismo
“Ho messo insieme settori e tecnologie differenti per un risultato che credo sia importante”, racconta Assenza a Startupitalia. “Lavoro dal 1996 nel campo della telefonia e negli anni ho avuto modo di ascoltare problemi ed esigenze di tantissime persone. Da qui l’idea di realizzare una app come questa, che può essere d’aiuto in molteplici situazioni, dalle donne in difficoltà, magari vittime di violenza, ai ragazzi vittime di bullismo o di violenza di genere”.
“L’app è nata tre anni fa, ma è un progetto in continua evoluzione e sviluppo, che si adatta alle esigenze degli utenti e all’evoluzione tecnologica”, sottolinea Assenza. Attualmente è già possibile conoscere l’ultima posizione di una persona o, in caso di incidente, far inviare automaticamente un segnale di aiuto alle persone che abbiamo selezionato in precedenza attraverso una lista.
Dal primo soccorso ai defibrillatori, cosa fare in emergenza
Una app che offre la possibilità di conoscere immediatamente le informazioni basilari per gestire le più comuni situazioni di primo soccorso è quella ufficiale della Croce Rossa, dove sono anche disponibili video, quiz interattivi e istruzioni animate che spiegano cosa fare in tutti i più comuni casi di emergenza. Nei casi, invece, in cui sia necessario un defibrillatore si può usare “DAEdove”, l’app che mappa e indica dove trovare tutti i defibrillatori pubblici, indicando – tramite la localizzazione gps – quello più vicino. Su uno stesso principio di localizzazione si basa anche GeoResq, sistema tecnologico sviluppato in Italia con il supporto del Club Alpino Italiano grazie al quale sono state già salvate decine di persone e recuperati migliaia di escursionisti in pericolo.
App e Instagram contro la violenza sulle donne
Molte sono anche le app che si occupano della violenza sulle donne. Sicuramente da tenere in considerazione “App1522” del Telefono Rosa, che oltre a riproporre alcune delle informazioni presenti sul sito dell’associazione, facilita la comunicazione e l’interazione con le operatrici.
Su Startupitalia abbiamo già parlato anche di DonnexStrada: un modo, attraverso un profilo Instagram, di accompagnare virtualmente le donne che in determinati momenti della giornata, ad esempio la sera, o in alcune strade poco affollate, non si sentano al sicuro. Chiunque voglia compagnia durante un tragitto che sia breve o lungo, di giorno o di notte, può richiedere una diretta tramite la box nelle stories del profilo di DonnexStrada o scrivendo un messaggio diretto con il testo “SOS diretta”.
Il bracciale che contiene i nostri dati clinici
Infine, c’è un bracciale salvavita che contiene tutte le informazioni mediche e di emergenza di chi lo indossa, consultabili senza necessità di scaricare alcuna app. E’ AIDme, realizzato dall’imprenditrice Monica Cerin, che con la startup Audens ha deciso di utilizzare la tecnologia NFC (la stessa utilizzata per le carte di credito) per questo dispositivo, che può essere letto da chiunque avvicini ad esso il proprio smartphone. Ad esempio, in caso di incidente o di malore improvviso, i soccorritori possono conoscere le patologie della persona interessata e le terapie farmacologiche in corso, scegliendo così di agire nel modo più corretto.
Con le stesse modalità è stata messa a punto anche AIDmyPET, una medaglietta salvavita per gli animali da compagnia, che contiene le informazioni mediche e i recapiti del veterinario e del proprietario da contattare in caso di emergenza.
Foto Pexels – Daria Shevtsova