Il dato è frutto di un approfondimento pubblicato su Eni TV
Tra i ministeri del nuovo governo Draghi su cui le aspettative sono più alte c’è quello della Transizione Ecologica, guidato dall’esperto di robotica ed intelligenza artificiale Roberto Cingolani. Il dicastero dovrà affrontare la fase di ricostruzione dell’economia italiana, investendo al meglio le risorse del Next Generation EU (oltre 200 miliardi di euro che spettano all’Italia per i prossimi anni). L’emergenza climatica è strettamente legata alle emissioni che non derivano soltanto dal traffico automobilistico o dagli impianti di riscaldamento. Stando a un approfondimento pubblicato da Eni TV, il settore più impattante a livello ambientale sarebbe quello della produzione di energia, responsabile del 58% delle emissioni mondiali.
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Emissioni: l’altra emergenza
A un anno esatto dallo scoppio della pandemia, la politica e l’opinione pubblica sembrano essersi convinte di quanto tutela della salute e tutela dell’ambiente non rappresentino priorità alternative l’una all’altra. Sono obiettivi che devono invece essere perseguiti con il medesimo impegno. Dopotutto il green è una delle linee chiave per spendere al meglio i fondi del Recovery Fund che l’Unione Europea metterà a disposizione di tutti gli Stati membri come tesoretto comune per risollevare l’economia e la società dopo lo choc pandemia.
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In un’intervista che aveva rilasciato da portavoce ASviS lo scorso anno, l’attuale ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, aveva spiegato a StartupItalia la sua visione per una ripresa che fosse davvero sostenibile e in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Il paese, aveva dichiarato, «ha certamente bisogno di un rimbalzo dell’economia per trasformare in meglio il Sistema Italia, perché non vogliamo tornare ad una situazione come quella precedente alla crisi, con un’alta disoccupazione, con oltre 110 miliardi di evasione, e con 80mila morti premature all’anno causate dall’inquinamento».