Una riunione della segreteria tecnica della Regione Lombardia ha accelerato l’iter per l’opera dell’archistar Michele de Lucchi che sorgerà ad Arese, nell’area dell’ex Alfa Romeo
Le abbiamo visitate entrambe due anni fa nel corso del viaggio di The Next Tech tra le dieci smart city più importanti al mondo. E ora Milano e Dubai avranno un altro servizio in comune che contribuirà a rafforzare la loro avveniristica modernità: una mega pista da sci al coperto. Per dirla tutta, negli Emirati Arabi questa struttura già esiste, nonostante quel clima e quelle latitudini a tutto fanno pensare, ma certo non alla neve. Lo Ski Dubai è stato allestito in un centro commerciale, ha una superficie di 22.500 metri quadri e una pista lunga 400 metri. Lo stesso modello sarà applicato a Milano: il primo e unico ski dome italiano sorgerà ad Arese in un’area adiacente al centro commerciale “Il Centro”.
Il progetto per sciare tutto l’anno
L’archistar Michele de Lucchi ha disegnato una pista da sci lunga 350 metri e larga 60. Un progetto, quindi, davvero ambizioso, almeno quanto quello arabo, per consentire ai milanesi di praticare gli sport invernali praticamente tutto l’anno. La svolta sarebbe arrivata dopo la riunione della segreteria tecnica in Regione Lombardia alla presenza dei sindaci dei tre comuni interessati dai lavori (Arese, Garbagnate e Lainate). L’incontro ha quindi certificato la volontà della Regione e delle amministrazioni comunali di procedere con il piano che è in discussione da molto tempo. A questo punto non rimane che attendere la pubblicazione delle varianti urbanistiche così che poi si possa procedere alla posa della prima pietra, cioè all’avvio ufficiale dei lavori.
La riqualificazione dell’ex Alfa Romeo
La pista da sci consentirà di riqualificare quello che un tempo era lo stabilimento dell’Alfa Romeo. Due milioni di metri quadrati di archeologia industriale che saranno completamente riconvertiti. Accantonata l’ipotesi di far sorgere lì delle palazzine residenziali, tutta la zona sarà usata per commercio e intrattenimento. Se da un lato questa accelerazione dei lavori fa piacere a chi vuole vedere completata l’opera, dall’altro rimangono le preoccupazioni delle amministrazioni e delle popolazioni locali sugli effetti che lo ski dome avrà in termini di inquinamento, trasporto pubblico e sviluppo.