Una piccolissima startup parigina riesuma uno dei videogiochi che hanno fatto la storia
Il “videogioco del muro”. Alzi la mano chi non ne ha mai sentito parlare. E poi vada subito fuori dall’aula, rosso di vergogna. Perché Arkanoid è, assieme a Pong, Donkey Kong, PacMan e pochi altri una delle pietre miliari della storia dei videogames. Risale al 1986, dunque non fa più parte di quella generazione di titoli nati più dalla necessità di mettere su schermo forme semplici da muovere a scatti, senza animazioni (Space Invaders, per esempio, è del 1978), ma è comunque imparentato con quella antichissima genia, data l’incredibile somiglianza col Breakout di Atari del ’76 (in quegli anni la violazione del copyright era un concetto molto fumoso, soprattutto nel settore dei videogiochi e per controversie tra USA e Giappone). Per i suoi 36 anni, un piccolissimo team Indie parigino ha deciso di tirare fuori dall’armadio la formula originale e di proporci Arkanoid – Eternal Battle.
Sarà anche totalmente francese (sviluppato da Pastagames e prodotto da Microids) ma Arkanoid – Eternal Battle è comunque nipponico nell’anima, essendo la riproposizione del videogioco firmato da TAITO Corporation nel 1986. Come già accaduto con le riedizioni di Tetris, anche qui gli sviluppatori, più che svecchiarne il concept, hanno preferito allargarne l’ambito, aprendo il gioco al multiplayer.
Cosa c’è in Arkanoid – Eternal Battle
Il risultato è davvero straniante, perché avere lo schermo diviso in quattro, con palline che schizzano da una parte all’altra, racchette che si muovono, power up, blocchi che cambiano conformazione… è a dir poco psichedelico. Se a questo ci aggiungiamo i colori usati per i fondali, con sfumature che virano di continuo… be‘, preparatevi a sonori mal di testa.
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La competizione sarà declinabile in locale e online, nella modalità Eternal Battle, mentre la Battle Royale permette di competere via Internet con un massimo di 24 giocatori. In totale quindi abbiamo due modalità giocatore singolo (Neo e Retro) e due multiplayer (Versus e Eternal Battle). Neo presenta le medesime meccaniche di gioco ma con grafica rinnovata e nuovi power up; Retro ripesca l’originale, inquadrandolo perfino in un coin op virtuale (così da salvare il formato 4:3, che richiederebbe comunque una cornice sugli odierni TV 16:9).
E poi appunto abbiamo Versus che permette a 4 giocatori di sfidarsi sulla medesima schermata con le regole della modalità Neo. La nostra preferita? Vi stupirà ma è la Retro. E non (solo) perché siamo dei nostalgici dall’occhio che si inumidisce facilmente, ma per un motivo assai più banale: è quella più facilmente leggibile, che affatica meno gli occhi.
Benché infatti i ragazzi di Pastagames non siano alla loro prima riesumazione di un grande classico (si sono occupati per esempio di Pac-Man Party Royale), con Arkanoid – Eternal Battle nel tentativo di ravvivare l’aspetto estetico hanno calcato la mano, aggiungendo particolari in movimento e sfumature che finiscono per far perdere di vista gli elementi essenziali: la pallina e la racchetta. Inoltre, a un certo punto della partita, puntualmente, la pallina impazzisce e inizia ad avere velocità assurde che di lì a breve porteranno inevitabilmente al game over. Con la sua grafica nitida e semplicistica e un bilanciamento della difficoltà più ragionato, invece, l’originale riesce ancora a divertire, oggi come allora. Senza nemmeno bisogno di inserire la monetina…