Ecco un titolo che farebbe felice lo storico Alessandro Barbero
Chi tra voi ricorda ancora il cartone animato Lady Oscar? Ecco, per certi versi, Banner of the Maid, riuscito miscuglio di generi (un po’ JRPG, un po’ visual novel, un po’ strategico a turni), sviluppato da Azure Flame Studio ed edito da CE-Asia, potrebbe rappresentare la sua versione videoludica. Il periodo storico più o meno è quello, lo stile anche, la rivisitazione di fatti e personaggi europei con occhio nipponico non manca…
Tutti con Paolina
L’eroina di Banner of the Maid sarà una volta tanto Paolina Bonaparte e non suo fratello, l’imperatore Napoleone. Gli sviluppatori di Azure Flame Studio hanno voluto reinterpretare la storia della rivoluzione francese in chiave femminista: tutti, o quasi, i personaggi del gioco sono donne, mentre gli uomini, per una volta, restano sullo sfondo della Storia (quella con l’iniziale maiuscola, data la crucialità degli eventi). Non è necessariamente un male, anche se ovviamente chi attendeva un approccio storico resterà spesso deluso dai molteplici voli pindarici della trama e probabilmente pure sorpreso dalla procacità delle protagoniste, che sembrano rappresentare un facile e pigrotto escamotage per richiamare utenza piuttosto che il doveroso tributo a personaggi spesso ignorati dalla storiografia ufficiale.
Ma siamo davvero sicuri che sul campo di battaglia ci fossero così tante donne? Così procaci? Tanto svestite??
Per ciò che riguarda il gameplay, come già si anticipava Banner of the Maid è un riuscito miscuglio di generi. Ma il titolo cui indubbiamente si ispira maggiormente e la cui natura prevale nelle regole di gioco è senz’altro Fire Emblem di Nintendo (ma anche Final Fantasy Tactics di Square-Enix). Pure in Banner of the Maid, infatti, ci si muoverà lungo scacchiere, con la necessità di pararsi di fronte al nemico per dar vita allo scontro, provando magari a sfruttare a proprio vantaggio la conformazione della mappa.
Per vincere, la composizione dell’esercito riveste un valore fondamentale
A differenza di Fire Emblem, però, in Banner of the Maid le battaglie non sono 1 vs 1 ma vedono confrontarsi interi eserciti. Per vincere, ovviamente, occorre avere i soldati meglio preparati e armati, ricordando che la guardia nazionale è più forte dei singoli fanti ma può essere messa in difficoltà dai fucilieri, che a loro volta cadono come mosche davanti ai granatieri e alla cavalleria.
Poi, come si accennava, bisogna tessere la propria strategia non solo sulla base dei propri uomini e della composizione dell’esercito nemico, ma anche del terreno di gioco, sfruttando a proprio vantaggio la conformazione della mappa e anche il meteo (basta un po’ di pioggia per vedere i propri uomini impantanati nel fango. E questo Napoleone lo ha imparato a proprie spese…).
Una buona strategia può facilmente sfilacciarsi con un temporalone estivo. Attenzione al meteo!
Le molteplici anime di Banner of the Maid
Disponibile su Steam, PlayStation 4 e Nintendo Switch, Banner of the Maid consente di investire i guadagni maturati nelle battaglie vinte potenziando le proprie truppe. Ma non crediate che l’intero gioco si svolga sul campo di battaglia. La nostra Paolina Bonaparte oltre a essere una stratega brava e astuta tanto quanto il fratello è una sagace politica: sa bene che per conquistare il potere dovrà tessere stretti rapporti con la nobiltà francese.
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Da qui la necessità di intrattenersi in fitti dialoghi con personaggi dell’epoca, da Maria Antonietta al veterano (già protagonista della Rivoluzione americana) Gilbert du Motier de La Fayette in giù, ordendo complotti ed evitando di esserne vittima. Il risultato complessivo è un bizzarro mix di generi che, se si esclude qualche sbavatura, saprà intrattenervi fino al prossimo Fire Emblem.