Tutto quello che questo weekend vi impedirà di uscire e immergervi in attività sociali o all’aria aperta
Better call Saul Quarta Stagione – NETFLIX
La quarta stagione è quella del grande incontro. Nella serie che fa da prequel/spin-off a Breaking Bad (seguendo la storia dell’avvocato Saul Goodman) pronta a ripartire il 7 Agosto, era evidente che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui i fatti della prima avrebbero raggiunto quelli della seconda, il momento cioè in cui Saul Goodman incontra Walter White. L’abbiamo visto accadere in Breaking Bad e ora tocca all’altro punto di vista.
Ma anche tralasciando le sibilline promesse del creatore di entrambe (Vince Gilligan) di far collassare il mondo di Saul in quello di Walter, la quarta stagione di Better Call Saul riporta in TVun mondo che è sempre più difficile trovare: uno eminentemente maschile ma così specifico, ben realizzato e complesso da essere immediatamente universale. Invece di creare una serie con un target preciso infatti, già con Breaking Bad Gilligan prendeva di petto il senso dell’essere uomini, i temi fondamentali che la società appiccica al ruolo maschile e li esaltava mentre li metteva in crisi. Provvedere alla famiglia, fare una vita criminale, una cioè in cui è indispensabile essere duri e prendere decisioni inevitabili e confrontarsi con quello che in una vita comune si vede solo al cinema. C’è tutto questo anche nella carriera spietata e cinica di Saul Goodman. Uomini non perfetti in situazioni incredibili, che ne mettono alla prova la capacità e la tenuta dei nervi. Un film d’azione senza l’azione.
Dead Cells – TUTTE LE PIATTAFORME
Una delle piaghe degli indie game è che a fronte di spunti fantastici poi si perdono in un tempo di gioco breve e quindi non ingaggiano mai davvero il giocatore. Belli, originali e attraenti non ci si gioca più di qualche ora. Dead Cells non è così: è pensato a tutti gli effetti per essere un indie game dal design retrò a cui dedicare molto tempo.
Il gioco che sarà in vendita su tutte le console anche PC e Mac dal 7 Agosto, innanzitutto, è dannatamente difficile: mette alla prova e punisce il giocatore visto che ogni morte costringe a ripartire indietro e senza armi. Poi ha livelli la cui esplorazione va fatta con la testa e non solo con il pulsante per correre in avanti (anche se alla fine è un platform 2D). Con una serie di termini fastidiosamente di nicchia Dead Cells è definibile come un Metroidvania (giochi che si rifanno alle caratteristiche di Metroid tra cui ad esempio il fatto che i vari livelli vanno rigiocati perché diverse abilità sbloccate aprono diversi possibili percorsi al loro interno) con elementi Roguelike, come per l’appunto ricominciare da capo dopo la morte e la creazione casuale di ogni livello (anche tornando indietro non si affrontano mai due volte gli stessi pericoli).
Ci sono poi elementi di gioco di ruolo come il miglioramento della abilità e tanti dettagli che vengono dai titoli più moderni e costosi, come la creazione autonoma di armi a partire da ingredienti o materiali raccolti in giro. Insomma Dead Cells non è uno sguardo indietro nel tempo ad una forma videoludica che era la regola decenni fa e ora è una piacevole vacanza: è proprio un vero viaggio nel tempo che dura giorni (se piace). Giocare a Dead Cells è impegnativo, i nemici sono difficili e ci vuole molto tempo per padroneggiarlo in modo da poter avanzare.