Dall’estate 2017 è attivo un servizio pensato per quanti hanno bisogno di un aiuto concreto nello sbrigare incombenze quotidiane. Ma sono numerose in Italia le esperienze di social network di quartiere
C’era una volta la portinaia a cui si lasciavano le piante da innaffiare, la vicina di casa a cui affidare il gatto, il factotum del quartiere pronto a riparare il rubinetto. Relazioni che col tempo si sono perse, soprattutto nelle grandi città. Ma ora ci pensa il web a ripristinare il bello dei quartieri di un tempo. Una rete virtuale che arricchisce e si affianca, perfino si sostituisce, a quel tessuto sociale di familiari, amici e conoscenti che, soprattutto in piena estate, si indebolisce.
Un aiuto nelle commissioni di tutti i giorni
Allora, se serve una mano per fare la spesa o per trasportare uno scatolone, come fare? Da qui nasce l’idea di ChiamaMartino, nuovo servizio di vicinato 2.0 pensato per quanti hanno bisogno di un aiuto concreto per sbrigare le faccende domestiche e le commissioni di tutti i giorni. Attivo da maggio inizialmente solo nella zona 5 del Comune di Milano, il progetto in questi mesi si è già allargato a tutta la città e al primo hinterland. L’idea è semplice: mettere in contatto chi offre piccoli servizi, a un costo accessibile, con chi ne ha bisogno, creando rapporti di reciproca utilità e fiducia.
Come funziona ChiamaMartino
«Oggi abbiamo una settantina di persone che si sono messe a disposizione e che sono state da noi valutate, di cui la metà effettivamente attive in queste settimane. In totale abbiamo erogato oltre cento servizi. L’utenza è costituita in grande maggioranza da donne, dai 30 ai 75 anni, che chiedono soprattutto trasporto di piccoli colli, semplici lavori domestici, accompagnamento con l’auto, rigorosamente quella del cliente perché non offriamo servizio taxi», spiega a Startupitalia! il fondatore Federico Sobrero. Bisogna inviare con 24 ore di anticipo la richiesta tramite l’apposito form sul sito oppure telefonicamente (339.8088481): ci si mette così in contatto con il centro assistenza che riceve le richieste e in tempo reale le smista ai collaboratori che si sono resi disponibili in base alle proprie competenze e al proprio tempo libero. Il costo del servizio parte da 8 euro a prestazione, Iva compresa, e il pagamento avviene tramite PayPal o bonifico bancario (presto anche con carta di credito).
Il vicinato 2.0
Tra i prossimi progetti, lo sviluppo di un’app per lo smartphone e l’attivazione di una campagna di comunicazione grazie a un’Apecar, che girerà per la città cercando un contatto diretto con i cittadini. «La fiducia è fondamentale per far entrare in casa propria persone che di fatto sono estranee, per questo è importante passare anche dalla virtualità alla realtà. Inoltre vorremmo che ChiamaMartino non si limitasse a essere una semplice fornitura di servizi, ma che fosse un vero progetto di prossimità e di vicinato, come quando si faceva una vita di quartiere più vivace».
Le community social
Il fenomeno ha preso piede sul web già da qualche anno, nato nei paesi anglosassoni con realtà come NextDoor, che oggi raggruppa in base alla residenza migliaia di persone in 50 stati del mondo, o StreetLife. In Italia c’è un portale dedicato alle social street, progetto che ha avuto origine dall’esperienza del gruppo Facebook Residenti in Via Fondazza – Bologna, avviato nel settembre 2013. A Milano molto attive, sempre su Facebook, sono le comunità dei residenti “in via Maiocchi e dintorni”, “in via Gb Morgagni e dintorni” e “in Lambrate”. Poi ci sono community come “ViciniDiCasa”, dall’anima milanese, e “TocTocDoor”, partita invece da Torino. Ma in fondo tutti i gruppi d’Italia creati su Facebook e dedicati a chi è nato o vive in un determinato paese (Sei di Bergamo se…, Sei di Sesto San Giovanni se…) rientrano in questa logica: generati dalla voglia di socializzare e di rimarcare il senso di appartenenza, sono diventati spesso delle bacheche per avere informazioni sulle novità del proprio Comune, chiedere suggerimenti pratici o mettere annunci per la ricerca di una babysitter o di un idraulico. Piazze digitali che rivitalizzano anche il quartiere reale.